treNon è una gara, non è una granfondo, non è una randonneè, nulla di nulla. Ognun per sè in una pedalata tra amici da Milano a Torino per 160 chilometri fin sulla Basilica di Superga dove ci sarà il traguardo  La decima edizione della Coppa Tre Zone organizzata dai ragazzi del Veloclub Vostok domenica prossima partirà alle 7 del mattino proprio di fronte al Velodromo Vigorelli. E dove se no? Una pedalata che da dieci anni mette insieme un gruppo di amici appassionati  a cui ci si può liberamente mettere a ruota. Non serve iscriione: basta presentarsi al via. “La Coppa Tre zone non vuole essere un evento e non nasce con l’idea di far business o cose così- spiega Leonardo, uno degli organizzatori-  Lo spirito è quello di fare una pedalata tra amici su strade aperte al traffico dove ognuno va con il proprio passo e si organizza poi il ritorno come meglio crede. Noi pochi giorni prima del via attraverso i social forniamo la traccia gps del percorso e chi c’è c’è…Poi all’arrivo ci si ritrova e magari si mangia anche qualcosa insieme”. Il  percorso, in linea di massima, segue quello della Milano-Torino dei professionisti con l’aggiunta della salita di Superga che serve a mantenere viva la tradizione di questa sfida nata per mettere insieme salite su salite: “Tre Zone è un paesino nell’Alto Lario dove arrivò la prima edizione – spiega Leonardo- Poi ogni anno il percorso è cambiato ma sempre con la costante di inserire nel tracciato montagne da scalare. Quest’anno abbiamo deciso di andare a Torino e quindi era necessario inserire Superga per non smentirci”.  E’ la nuova onda del ciclismo fai-da-te, un po’ carbonaro e un po’ ribelle, allergico ( e forse stufo) di tanta, troppa burocrazia, di griglie, tasse, iscrizioni  e gabelle varie. Ci si dà appuntamento, ci si ritrova, si parte e si ritorna come in una delle tante domeniche in cui si esce con gli amici. Non c’è gara e non si vince anche se la coppa alla fine c’è, consegnata nelle mani del primo che taglierà il traguardo di Superga. Che la alzerà al cielo, come si fa nelle corse vere, per poi farla a fette magari accompagnandola con del pane e una buona birra.