nivolet-1-1024x683L’appuntamento è alle 10  di domenica prossima, subito dopo la galleria tra Noasca e Ceresole nel piazzale dove c’è un chiosco. Da lì si comincia. Si attacca il “colle” del Nivolet che a tutti gli effetti è passo alpino di prima categoria, per dislivello, pendenza e per i suoi 2600 metri a cui si arriva dopo una scalata che lascia senza fiato e non solo per la fatica. Il Nivolet è un  valico “ciclo-pedonale” che unisce Torino alla Valle d’Aosta, in particolare Ceresole Reale alla splendida Valsavaranche all’interno del Parco Naturale del Gran Paradiso, in uno dei luoghi meno contaminati delle Alpi. Un incanto naturalistico e ciclistico, una salita evocativa, iconica, indimenticabile. Il Giro non ci è mai passato, ma forse perchè  logisticamente un arrivo di tappa qui risulterebbe di difficile gestione e anche di impatto ambientale. Ma questa è una strada da ciclisti, una strada che sembra fatta apposta per pedalare. Una strada che però va protetta e valorizzata. Anni fa alcuni audaci  pedalatori del gruppo Turbolento l’avevano affrontata partendo da Locana e per saltare la galleria che per chi va in bici è ad altissimo rischio, avevano percorso la vecchia stradina, a quei tempi già bella devastata, che passa tra le gole del torrente Orco.  Un “antico tratturo” diventato nel tempo terreno esclusivo per le Mtb e ora definitivamente abbandonato al degrado. Domenica i “Turbolenti”tornano qui proprio per sostenere il recupero della strada del colle del Nivolet. “Abbiamo deciso di tornare per due ragioni- spiega il presidente Paolo Tagliacarne-  perchè questo è davvero un luogo incantevole, e perchè vogliamo porre all’attenzione dell’Amministrazione Locale e dell’Ente Parco, il recupero di questo piccolo tratto di strada che agevolerebbe, incentivandolo, il turismo ciclistico”. Il sogno sarebbe quello di ritrovare il vecchio tratto di strada che aggira la galleria recuperato e in perfetto stato di manutenzione…il sogno, appunto.  La realtà è che anche se il turismo ciclistico è una realtà in crescita ovunque nel mondo e l’Italia è il sogno ciclistico di tutti i ciclisti sportivi del mondo, non sempre pedalare sulle strade che portano in paradisi come il Nivolet è agevole.  “Allora perchè non promuovere iniziative che possano incentivare questo nuovo turismo ciclistico? – continua Tagliacarne- Che possano  essere da stimolo per le amministrazioni con interventi che sostengano  un segmento che offre ricadute economiche sul territorio, come ampiamente dimostrato in parecchie parti del mondo?”. Domenica quindi si pedala per il Nivolet per unire l’utile al dilettevole, per dare un senso alle fatica, per sognare e per realizzare un piccolo sogno. La salita è impegnativa, regolare, non impossibile. Dal lago di Cersole 1500mslm si sale in 15 km al colle  fino a  quota 2612. “Il nostro punto di partenza è di qualche decina di metri più basso rispetto al lago- precisa il presidente di Turbolento-  Negli ultimi 6km di salita la strada è chiusa al traffico privato no auto e no moto e calcolando di salire  ad una velocità media di 7km/h  più che plausibile per molti in 2h circa si raggiunge la cima”. Due ore per  far sapere alla provincia di Torio che quel tratto di strada esterno alla galleria ora in stato di abbandono sarebbe un investitmento formidabile.