ullC’è il vuoto negli occhi di Ian Ullrich.  Il viso sfatto, appesantito dagli anni, da una vita che ha imboccato una strada buia. Destino che spesso torna e accomuna campioni che sono grandi nello sport ma poi, quando smettono,  faticano a trovare gli equilibri.   Così guardi le foto dell’arresto dei giorni corsi a Maiorca dopo l’aggressione e le minacce a un regista tedesco suo amico e trovi lo stesso sguardo perso di quando si arrendeva sulle salite del Tour rincorrendo “pirati” e “cowbooy” , di quando non ne voleva più sapere di bici, tappe,  corse , forse di un mondo che gli andava un po’ stretto e che, per tanti motivi, lo aveva messo all’angolo con l’affronto di non invitarlo neppure al via del Tour una decina di anni  fa quando la Grande Boucle partiva proprio dalla Germania. “Ho fatto e preso cose di cui mi pento…” spiega in un’intervista  al giornale tedesco “Bild” il vincitore del Tour de France 1997. Racconta i suoi problemi di droga e di alcool,  i suoi fallimenti, la voglia di ricominciare per l’ennesima volta e di essere in terapia per disintossicarsi solo per l’amore dei suoi figli che, dopo la separazione dalla moglie, non vede quasi più. Racconta anche l’arresto dei giorni scorsi  per violazione di domicilio e minacce all’attore e regista Til Schweiger, suo vicino di casa quando ha scavalcato la recinzione della sua villa, dove era in corso una festa, e avrebbe cercato di aggredirlo. “Ho suonato e siccome nessuno mi apriva, ho deciso di entrare- ha spiegato ai poliziotti spagnoli- Ed è stato un amico di Til a perdere il controllo, ha cercato di colpirmi con un calcio che sono riuscito a schivare”.  Per Schweiger,  Ullrich è uno di famiglia: “Ma quando la moglie lo ha lasciato ha iniziato a prendere anfetamine- ha spiegato regista alla stampa tedesca-  Mi raccontava che dormiva solo due ore. Iniziava a bere birra alle 6 del mattino e continuava per tutto il giorno. Mi disse anche che aveva una ricetta per poter assumere cocaina perché era meno dannosa delle anfetamine”.  Il campione tedesco,  44 anni, dopo aver passato una notte in cella è apparso davanti a un giudice ed è stato rilasciato.  Vincitore anche della Vuelta di Spagna nel 1999 e campione olimpico di Sydney nel 2000, ha concluso la sua carriera per una vicenda di doping. Nel maggio 2006, il suo nome è apparso nel caso di una rete di doping presumibilmente organizzata intorno al medico spagnolo Eufemiano Fuentes ed è stato escluso dal Tour de France il giorno prima della partenza. Nel febbraio 2007 ha annunciato il suo ritiro. Un anno dopo, il Tribunale Arbitrale dello Sport  lo ha però sanzionato per il doping e tutti i risultati ottenuti dopo il maggio 2005 sono stati cancellati. Nel 2013, dopo anni di smentite, ha riconosciuto di aver fatto uso di prodotti dopanti. Sembrava essersi liberato di un peso, l’inizio di una nuova vita, di una strada un po’ più in discesa. E invece pare ci sia ancora tanta salita da fare…