armPochi giorni fa Lance Armstrong è volato in Germania per dare una mano all’ex rivale Jan Ullrich che, in preda ad una depressione devastante, dopo essere stato arrestato in Spagna per aver aggredito un amico ha fatto la stessa cosa in Germania con una prostituta. Il vincitore del Tour del 1997 è’ finito di nuovo in cella ed ora è in un ospedale psichiatrico. Senza indagare troppo sui perchè si sia ridotto così dopo che la moglie lo ha piantato in asso,  resta il fatto che non se la passa benissimo.  E Armstrong ha fatto ciò che in genere fanno gli amici quando c’è bisogno. E’ andato a trovarlo: “Come molti di voi sanno amo Jan Ullrich- ha scritto il texano sul suo profilo Instagram- un rivale speciale per me, che mi ha spaventato, mi ha motivato e ha davvero tirato fuori il meglio. Classe pura sulla bici. Ora sta attraversando un periodo difficile e non potevo perdere l’occasione per venire in Germania per passare alcuni giorni con lui. Per favore, pensate e pregate per Jan in questo momento…”. Fine. E invece no. Come sempre capita con Armstrong,  qualsiasi cosa faccia, dica o pensi si scatenano le polemiche, le illazioni, gli insulti.  Se decide, da semplice appassionato di fare una garetta in mountainbike viene messo in croce, se viene invitato come ospite da qualche parte è sempre inopportuno, se decide di andare a trovare un amico in difficoltà lo fa per calcolo e convenienza. Insomma è sempre in malafede. Può essere. Può darsi che sia così ma l’atleta (e l’uomo) ha pagato il giusto prezzo alle malefatte e non solo in dollari. Gli hanno tolto vittorie  e gloria, gli hanno di fatto impedito di tornare in sella, gli hanno fatto terra bruciata. Nessun perdono. Nessuna possibilità di riscatto, nessuna seconda o terza  chanche che tra i dopati dello sport viene concessa a tutti. E non solo tra i dopati  ma anche a chi si macchia di delitti ben più gravi. Ma Armstrong pare il peggiore dei boss, un malavitoso da cui stare alla larga, da tenere ai ferri fino alla fine dei giorni. Fine pena mai, come un killer seriale o il più pericoloso dei mafiosi. Non è un po’ troppo?