rutaOttantaduesimo a quattro ore e mezzo dal vincitore. Lance Armstrong  è tornato in sella nella “Ruta de los Conquistadores” una delle gare più dure di mountainbike al mondo vinta dallo spagnolo Josep  Betalú, che ha mantenuto il titolo conquistato lo scorso anno con il  tempo complessivo di 10 ore 33 minuti. Il texano ha chiuso in 15 ore e 11 minuti. E’ una delle sfide più terribili del Sudamerica,  una sfida che si corre ormai da 26 anni seguendo la via tracciata dai primi conquistatori spagnoli che arrivarono in Costa Rica. Un viaggio su strade accidentate, ponti tibetani, montagne e foreste da Jacó  a Playa Bonita, nella città  caraibica di Limón, dalla costa del Pacifico ai Caraibi. “Una sfida terribile come mai avrei potuto immaginare- ha spiegato in un video Armstrong- I tre giorni più duri della mia vita…” E non ci vuol molto a capirlo basta dare un’occhiata ai numeri:  tre tappe per 226 chilometri, con 5 montagne da scalare per più di 9 mila metri di dislivello. Ma gara a parte, laddove c’è Armstrong ci sono polemiche che infatti non sono mancate anche se il texano nei tre giorni di gara è stato sostenuto e applaudito dai tanti tifosi sul percorso. La Ruta dal 2012 è partner dell’ALCCI,  una associazione che raccoglie fondi per la lotta ai tumori infantili,  e che quest’anno proprio con la partecipazione di Armstrong ha visto crescere sensibilmente le donazioni legate all’evento.  “Credo che a tutte le persone dovrebbe essere data una seconda possibilità-  ha detto Román Urbina, creatore  della “Ruta de los Conquistadores” e amico storico del sette volte vincitore del Tour che ha deciso di invitarlo nonostante tutto – Sono sicuro che se Diego Maradona fosse venuto qui tutti avremmo voluto un suo  autografo perché è stato un grande giocatore di calcio, una stella, nonostante il suo problema con la droga”.  Armstrong, che ha viaggiato con una troupe che su questa gara realizzerà un documentario, era al suo prima vera impegno dopo le vicende di doping anche se in una competizione non ufficiale perchè la squalifica a vita non gli permette più di gareggiare.  Al via in questa edizione si sono presentati oltre 400 atleti provenienti da paesi come Stati Uniti, Canada,  Messico, Nicaragua, Spagna, Colombia e Argentina.  Un’edizione funestata anche dalla morte di un ciclista rimasto vittima di un incidente a Salitrillos de Puriscal anche se, come hanno spiegato gli organizzatori che lo hanno subito soccorso, non era ufficialmente iscritto alla competizione.