trekCiclisti sulle strade, in città, di giorno, di notte, sempre più spesso. E se il codice della strada presto ( forse) potrebbe cambiare un po’ le carte in tavola la sicurezza resta il punto più importante. Più dei sensi unici eccetto bici ( che non vuol dire ” contromano”), più degli spazi riservati ai semafori, più del casco obbligatorio. Ciò che resta imprescindibile per un ciclista, sia un atleta che si allena, un cicloturista, uno che in bici va al lavoro o fa le consegne è farsi vedere. Rendersi visibile il più possibile  a qualsiasi ora del giorno o dela notte.

“Farsi notare”  insomma, come la campagna lanciata in questi gironi da Trek che ha come obbiettivo quello contribuire a non far passare inosservati i ciclisti. “La maggiorparte dei  ciclisti sovrastima drasticamente la distanza  a cui è rilevabile dagli automobilisti- spiega un comunicato dell’azienda americana- E se non si adottano  misure attive per aumentare la propria visibilità si corre il rischio di non essere notato.  Si parte da tre assunti principali: luci accese sempre, biomotricità e contrasto. Perchè  utilizzare le luci diurne è un buon metodo ma la combinazione tra luci diurne, elementi per evidenziare le parti del corpo in movimento e scelta di un abbigliamento che contrasti con l’ambiente circostante rappresenta la ricetta migliore per essere visti”

L’Abc messo a punto dall’azienda americana: “A” come luci accese sempre: Affinché una luce diurna sia efficace deve essere davvero luminosa soprattutto perché gli automobilisti, quando sono al volante, sono soggetti a tantissime distrazioni. Una luce fissa potrebbe confondersi con l’ambiente circostante. Al contrario, una luce lampeggiante salta subito all’occhio e cattura l’attenzione degli altri utenti sulla strada. Inoltre, è stato verificato che le auto dotate di luci diurne, che oggi fanno parte della dotazione di serie, sono meno soggette a incidenti.  Applicare questa tecnologia anche alle biciclette è semplice a patto che si utilizzino prodotti appositamente studiati per emettere un fascio di luce riconoscibile anche alla luce del sole. In tal senso, la caratteristica minima di una luce per essere classificata come “utile” nelle ore diurne riguarda la presenza di ottiche, profili di lampeggio e portata del fascio luminoso sviluppato per lo scopo specifico. Senza questi tre elementi, si tratta di normalissime luci.

B” come Biomotricità L’uomo è biologicamente programmato per riconoscere gli altri esseri umani prima di qualsiasi altro soggetto: è il movimento del corpo che permette di distinguere i ciclisti dall’ambiente circostante. È questa l’idea che sta alla base del principio di Biomotricità, cioè l’insieme di soluzioni tecniche che mettono in evidenza piedi, ginocchia e altre parti del corpo in movimento con materiali fluorescenti o catarifrangenti. La ricerca dimostra che se un ciclista usa la Biomotricità in modo efficace aumenta la propria visibilità fino all’83%. Ecco quindi un paio di pratici consigli per applicare al meglio il concetto di Biomotricità: di notte, mettere in evidenza piedi, caviglie e gambe con prodotti realizzati con materiali catarifrangenti mentre in condizioni d’illuminazione diurna, indossare calze, scarpe, copri-scarpe o gambali di colore fluorescente.

“C” come Contrasto I colori fluorescenti si “attivano” solo in presenza dei raggi Ultravioletti e, quindi, della luce del sole. Un ciclista che indossa capi dai colori fluorescenti aumenta la propria visibilità fino al 300% rispetto a uno che veste capi dai colori normali. Il “problema” sorge però nelle ore serali e il motivo risiede nel fatto che i fari delle automobili non emettono raggi UV abbassando drasticamente l’efficienza di un capo fluorescente. Diversi studi dimostrano che i ciclisti sovrastimano la loro visibilità nei confronti degli altri conducenti del 700%: indossare capi fluorescenti non è sinonimo di visibilità. L’unica soluzione possibile è quella di utilizzare capi con dettagli riflettenti. Un ciclista che desidera aumentare il proprio contrasto deve quindi utilizzare indumenti fluorescenti di giorno e riflettenti di sera.