teleLo sanno anche i muri: l’uso dello smartphone alla guida è la prima causa di incidenti. Troppi guidano e telefonano, chattano, rispondono alle e-mail e la denuncia è arrivata questa mattina, più che mai qualificata, dal primo dirigente della Polizia Stradale Santo Puccia in audizione davanti alla Commissione Trasporti della Camera che sta lavorando per mettere a punto una serie di modifiche al Codice della strada: «La principale causa degli incidenti stradali è la distrazione- ha spiegato il dirigente-  e l’uso improprio di smartphone e altri dispositivi rappresenta la prima causa di distrazione. Una modifica normativa che preveda la sospensione e il ritiro della patente alla prima violazione va incontro all’esigenza di essere sempre più efficaci nel contrasto a questo comportamento pericolosissimo». Attualmente la sospensione della patente è prevista solo in caso di recidiva e pare che il deterrente non funzioni, quindi la pena va inasprita. Ma non succederà, c’è da scommetterci. Non succederà perchè quasi sempre nelle decisioni politiche dei parlamentari non prevale ciò che logica e buonsenso impongono, ma l’utilitaristico calcolo politico che mira a non perdere consenso. Si fa presto a fare due più due: tanti ( troppi) sono quelli che guidano e telefonano quindi tante (troppe) sarebbero le patenti che verrebbero ritirate se passasse la norma. Con un’ immaginabile perdita di popolarità nei confronti di chi ha deciso la linea dura. Non succederà anche perchè è gia successo: «Già dal luglio del 2017 avevamo richiamato la necessità di rivedere le sanzioni per l’uso scorretto del cellulare alla guida, prevedendo la sospensione della patente sin dalla prima infrazione- spiega Girolamo Lacquaniti, portavoce dell’Associazione nazionale funzionari polizia–  Alle promesse però non erano seguiti poi i fatti perchè, secondo alcuni ’rumor’, sarebbe stata una norma che rischiava di non essere gradita agli elettori». «Siamo tuttavia convinti – prosegue Lacquaniti – che la sicurezza non possa rientrare in calcoli di questo tipo e che l’evidenza oggettiva dei numeri dei morti e feriti a causa di un abuso ormai sistematico da parte di tutte le categorie di conducenti dei telefonini imponga un intervento normativo urgente e, ci auguriamo, condiviso da tutto il Parlamento.  Uno Stato che ha a cuore la sicurezza delle persone deve saper legiferare con coerenza e, se necessario, con coraggio. Oggi i sistemi per usare il cellulare in modo corretto alla guida sono alla portata di tutti, e per tutti i veicoli. Chi si ostina ad utilizzarli in modo scorretto o (peggio) leggendo o scrivendo messaggi mentre guida merita sanzioni adeguate al rischio che fa correre agli altri e a se stesso».