stra2Non era la sua ora. Così quando stamattina, pochi minuti dopo mezzogiorno, un atleta di 50 anni si è accasciato in via Guido d’Arezzo a Milano durante la mezza maratona cittadina il destino ha voluto che dietro di lui, tra i settemila al via, ci fossero Sara,  maratoneta milanese, ma soprattutto infermiera da 25 anni al pronto soccorso dell’ospedale San Carlo e una coppia di anestesisti dell’Humanitas di Rozzano e dell’Ospedale di Legnano, al debutto sui 21 chilometri. Miracolo alla Stramilano,  perchè l’uomo che era in arresto cardiaco e non dava segni di vita è stato rianimato, soccorso e poi ricoverato al Policlinico dove ora è in osservazione ma fuori pericolo. “Ho sentito gridare aiuto  – racconta Sara- e poi ho visto quel corridore a terra  così  mi sono precipitata e insieme a me sono arrivati altri due ragazzi che si sono qualificati come medici…”. Subito è stato dato l’allarme. “Noi abbiamo iniziato le manovre di rianimazione e il massaggio cardiaco- continua l’infermiera del San carlo- che sono continuate fino all’arrivo dell’auto medica e dei soccorritori con il  defibrillatore. Momenti concitatissimi, con la gara che continuava e con l’atleta a terra che fortunatamente iniziava a riprendersi…”. Con il cuore che iniziava a riprendersi e tornava a battere… Una grande emozione. Un segno del destino che ha portato sulla stessa strada un’infermiera rianimatrice e due medici anestesisti tutti in gara nella 48ma edizione della Stramilano agonistica. Così il finale è da applausi. “Siamo arrivarti tutti e tre per ultimi- racconta Sara- Perchè i due medici che erano con me erano alla loro prima mezza e ci tenevano a finirla. Ci hanno accolto con un grande applauso perchè probabilmente erano stati tutti avvisati di ciò che era successo…”. Fine. Anzi no. “No perchè all’arrivo- racconta l’infermiera- ho chiesto agli organizzatori di darmi la medaglia dell’uomo che abbiamo soccorso e domani vado al Policlinico a portargliela…”