prmatDei ragazzi della nazionale paralimpica di nuoto bisogna guardare bene le facce. Dicono un sacco di cose. Raccontano storie di fatica, di determinazione, di sacrifici, di voglia di vivere e di felicità. Ma soprattutto permettono di non generalizzare, che è sempre una deriva pericolosa. Così proprio nella sera in cui su Instagram fa il pieno di clic il video di una non bene identificata “influencer” più o meno della loro età che, sfidando le telecamere di piazza del Duomo a Milano, posta una sua bravata che la vede scorrazzare sul sagrato in auto beffando in controlli della polizia,  le facce dei ragazzi del nuoto vengono in aiuto.  E fanno tirare un sospiro di sollievo nel fare i conti con una generazione digitale che sui social spesso dà il peggio di sè. Certo anche loro (gli azzurri paralimpici) chattano, postano, condividono e fanno selfie. E ieri al Quirinale ne hanno fatti parecchi con il presidente Sergio Mattarella. Molti sono probabilmente finiti anche sui social ma è tutta un’altra storia. E a raccontarla è stato proprio Mattarella: “Avete dato un grande contributo con questi risultati, avete fatto risuonare tante volte l’inno nazionale ma il contributo che date alla vita quotidiana è altrettanto importante- ha detto il presidente-  E’ anche così che il nostro Paese cresce insieme a voi. “. Questi ragazzi qui, con queste belle facce qui,  ai Mondiali di Londra hanno conquistato un cinquantina di medaglie: “Che sono un bel patrimonio- ha spiegato Matatrella- Anche se poi sono altre due le cose importanti: il numero sempre più alto degli atleti della federazione che sono arrivati a 900 e che è il segno della partecipazione che cresce nel nuoto paralimpico. Molti ragazzi studiano, alcuni sono già laureati e  questo sentirsi responsabili del loro futuro è di straordinaria importanza”.  Nel nuoto paralimpico gli azzurri hanno fatto ciò che non si immaginava, hanno battuto nazioni con una cultura paralimpica più solida e con una storia sportiva che non è la nostra. Non era mai successo di metter tutti dietro in un medagliere stellare ed ora nel mirino ci sono i giochi paralimpici di Tokyo nel 2020, ma forse non è neppure questo il punto:  “Credo che lo sport paralimpico italiano stia rappresentando questo Paese, non solo per i risultati- ha spiegato  il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli-  Ogni atleta sa che ogni propria parola può aiutare qualcun altro e così  noi mettiamo in moto il capitale umano di un valore sociale importante”. Tutto vero.  Per questo ( anche per questo) quando il video di una sedicente influencer che viola il Duomo fa centinaia di migliaia di clic, bisogna guardare bene le facce di questi ragazzi qui, tirare un sospiro di sollievo,  e condividere. E chi vuole può anche applaudire…