trioPronti via e si ricomincia. Non sarà così, ovviamente. Sarà una ripartenza lenta per tutti, per molti settori e per lo sport agonistico soprattutto. Nuova vita e nuove regole che dal 4 maggio avranno come parola d’ordine quella del distanziamento sociale, da qualche mese, entrata prepotentemente nella nostra quotidianità. “Sì è vero e saremo costretti a cambiar le nostre abitudini e a ripensare un po’ tutto…” spiega  Massimiliano Rovatti, fondatore di Trio Events, società di Desenzano del Garda che organizza manifestazioni sportive ad alto livello, dal nuoto al triathlon, e che da alcuni anni porta sulle sponde dell’Idroscalo e dei laghi lombardi migliaia di atleti. «Io sono da sempre un ottimista- racconta- ma sinceramente in questo momento faccio fatica a vedere come certe gare agonistiche possano riprendere. Aspettiamo bene di capire quali saranno le disposizioni e i protocolli fissati da governo e federazioni. Certo è che se distanze minime tra gli atleti, mascherine, sanificazioni di spogliatoi, di punti ristoro e rifornimenti con monodosi sigillate saranno parametri obbligatori da rispettare per chi organizza eventi diventa davvero tutto molto complicato e soprattutto difficile da sostenere economicamente». A Milano e in Lombardia le grandi gare di primavera sono tutte saltate e la stessa sorte pare sia quelle che toccherà alle manifestazioni estive: «Per quanto riguarda gli eventi che organizziamo noi che vanno dal Triathlon di Deejay all’ Idroscalo quello di Sirmione, allo StoneBrixiaman di Ponte di Legno le date sono state sospese- spiega Rovatti- Restiamo in attesa di capire cosa succederà a settembre per la gara di Peschiera e ad ottobre per quella di Borgo Egnazia che organizziamo in Puglia. In questo momento pensare ad una gara di triathlon è davvero difficile non solo per il suo svolgimento. Sono troppe le variabili anche per l’organizzazione strutturale dalla zona cambio dove è complicatissimo far rispettare le distanze, al villaggio di accoglienza, dagli spogliatoi alle docce. E non sono problemi che potremmo risolvere con il numero chiuso. Discorso diverso invece con le gare di nuoto come quella che organizziamo a Sirmione o “Swimtheisland“ a Bergeggi perchè qui la gestione degli atleti è sicuramente più semplice». Ma non è solo un discorso di organizzazione, di regole sanitarie da rispettare o di sicurezza: «Il ritorno alla normalità sarà lento- spiega Rovatti- perche il virus e il lockdown sicuramente lasceranno il segno. Dovremo un po’ tutti riabituarci a stare insieme e a fare sport insieme. Atleti e appassionati dovranno riprendere la confidenza di frequentarsi». Si naviga a vista quindi in attesa di capire quali saranno le direttive ufficiali di governo e federazioni: «Sinceramente non mi faccio illusioni- spiega Rovatti- Va tutto ripensato e, temo, ridimensionato ma se non arriva un impulso sostenere uno sport come il triathlon il rischio è che imploda. Vedremo. In questo momento si può solo stare alla finestra…»