Contatto. L’assessore regionale allo Sport, Martina Cambiaghi, attraverso la stampa e con una telefonata a Corrado Pirovano, personal trainer, formatore e capofila di oltre 200 palestre lombarde che da settimane chiedono di poter tornare a lavorare, ha fatto pervenire una prima risposta da parte della Regione. Un primo passo che non ha chiarito del tutto la situazione, ma che mira alla collaborazione  per poter riaprire centri sportivi.   “Abbiamo letto le prime dichiarazioni dell’assessore Cambiaghi – spiega Corrado Pirovano, -Parlare di prudenza e scelta precauzionale aveva aumentato ancora di più il nostro malcontento, in quanto nessuno ha mai chiesto il nostro parere e non c’è stata alcuna verifica sulle reali possibilità di ripartire proprio seguendo norme che prevedono prudenza e precauzioni.” L’assessore  ha aperto alla collaborazione in questa delicata fase: “La Ringrazio per l’interesse e per la disponibilità dimostrata. – continua Pirovano – Ci ha assicurato che, quello delle riaperture dei centri sportivi, è un tema caldo sul tavolo dei vertici regionali e nei prossimi giorni verrà presa una decisione definitiva. Abbiamo auspicato una riapertura il primo giugno, senza ulteriori rinvii. Nonostante il 2 giugno sia la Festa della Repubblica noi siamo pronti a tenere i nostri centri aperti e non vorremmo che, questa data venisse presa a pretesto per rimandare le aperture al 3. Ogni giorno che passa è un giorno in meno di lavoro per un comparto che ha già perso tanto. Molti centri non riapriranno e altri sono in gravissima difficoltà”. “Siamo consapevoli che la prudenza, in un momento come questo, sia alla base di qualsiasi azione- aggiunge Luigi Cacciapaglia, sin dall’inizio tra i promotori di questa iniziativa – E appunto per questo motivo ci eravamo preparati per ripartire seguendo il protocollo contenuto nel DCPM del 17 maggio scorso e le linee guida delle associazioni di settore. A differenza dei centri estetici e parrucchieri noi possiamo garantire il distanziamento e, nel caso dei personal trainer, il rapporto è di uno a uno e senza contatto. Nei centri più grandi sono state previste norme di contingentamento degli ingressi, con prenotazione obbligatoria, e distanziamento tra gli attrezzi, oltre ad una continua sanificazione di macchinari e ambienti. Per questo motivo abbiamo dichiarato la nostra disponibilità a collaborare con la Regione in questa delicata fase e abbiamo invitato l’assessore a recarsi in uno dei nostri centri per constatare di persona quanto detto e fatto”.