Stefano-BaldiniPer qualche figlio  è preistoria, per molti genitori un’emozione che non finirà mai. Ieri sera su Raisport è tornata in onda la magica maratona olimpica di Stefano Baldini ad Atene. Sedici anni fa, era il 29 di agosto di un’estate dolce come dev’essere un’estate che sta per finire, quando l’afa nelle grandi città ancora mezze vuote dà una tregua, quando il lavoro è più rilassato e quando la magia olimpica ti inchioda davanti alle televisioni della redazione a guardare qualsiasi cosa dal badmington al tiro con l’arco. Poi però arriva la maratona, l’atto finale, sfida delle sfide, da Maratona ad Atene come dev’essere come il mito ce l’ha consegnata.  Lo rivedresti mille volte Stefano Baldini che corre al fianco di Meb, che ha gli occhiali sulla testa, che prende al volo un rifornimento, che recupera su Vanderlei  rallentato da un predicatore con la Bibbia ma che non avrebbe avuto scampo comunque. Più la guardi quella maratona e più capisci che l’avrebbe vinta. Ce l’aveva dentro quel trionfo. Nelle gambe, negli appoggi, in una corsa elegante e perfetta. Ce l’aveva scritto in viso, negli occhi. Più la guardi quella maratona e più la guarderesti anche se l’hai già vista dieci, venti chissà quante volte. Incredibile come l’emozione resti viva. Incredibile come in un attimo si riavvolga il nastro di una serata che sembra di nuovo la stessa.  Ci finisci per caso sul canale di Raisport e non ti stacchi più.  Resti incollato. Sei lì, in piedi di fianco alla cucina che stai preparando la cena ai ragazzi, e torni a sederti sul divano. Si ricomincia. Mancano quattro chilometri al Panatinaikò, i più belli. Baldini va, anzi vola.  Si accendono i fari delle moto al seguito in una delle più belle serate azzurre della storia  e ci si lascia di nuovo cullare dalla fantastica telecronaca di Franco Bragagna. C’è un cantore per ogni impresa. Anzi molte imprese diventano  un po’ imprese delle altre  proprio perchè c’è una grande voce a raccontarle. Come  il mondiale della banda  Bearzot  quando fu Nando Martellini dal Bernabeu a incorniciare la storia ripetendo per tre volte quel “Campioni del mondo”, come il “Il cielo è azzurro sopra Berlino” di Marco Civoli , come le vittorie olimpiche dei fratelli Abbagnale e di  Antonio Rossi  spinti al traguardo da Giampiero Galeazzi. E allora Atene torna.  Torna il sogno. Torna la pelle d’oca per un’emozione ” che non si immaginava di raccontare” e che invece è diventata un pezzo di storia. Della storia di molti di noi. “Bravo, bravo, bravo….” Stefano Baldini, come sempre…