proSul podio si stapperà Prosecco. Anche quest’anno, soprattutto quest’anno.  E sarà un brindisi per far sapere al mondo che la ‘Nuttata forse non è passata ma il brutto è alle spalle. Che anche se non è andato tutto bene come si sperava c’è voglia e volontà di guardare davanti nella speranza che dietro le dolci colline di Valdobbiadene s’intraveda un benaugurante arcobaleno. La Prosecco Cycling, una tra le più belle pedalate del nostro Paese,  il prossimo 27 settembre sarà tra i primissimi eventi ciclistici ad essere organizzati in Italia dopo l’emergenza sanitaria legata al Covid-19. Si farà perchè nelle cose bisogna crederci e si correrà perchè da queste parti c’è gente tosta abituata a rimboccarsi le maniche a cominciare dal suo organizzatore: “Con tutte le nostre forze, abbiamo voluto mantenere l’impegno con il territorio, con i nostri  sponsor e con tutti gli appassionati- spiega in una lettera Massimo Stefani, mente e cuore di un evento che è un po’ la sua creatura- Anche se siamo consapevoli che sarebbe stato più facile rinviare tutto al 2021. Ma la Prosecco Cycling deve il suo successo anche ai tanti volontari e professionisti che vi collaborano, dal primo all’ultimo. Ed è per questo che sentiamo il dovere e l’orgoglio di ritrovarci tutti in una diciassettesima edizione  che sarà un po’ speciale con una serie di ospiti speciali, personaggi di successo nei rispettivi ambiti lavorativi e sociali che hanno già dimostrato la loro passione per la bicicletta”.  Cento chilometri da Valdobbiadene a Valdobbiadene passando da Conegliano sulla via dei colli, su è giù per i vigneti. Cento chilometri che nulla hanno a che vedere conuna granfondo ma che,  per volontà di chi l’ha pensata, sono più una festa a pedali dove qualcuno “smanetta” ma molti se la godono, dove non si sgomita e non si limano le ruote,  dove non c’è traffico e non ci sono auto perchè tutte le strade sono chiuse presidiate dagli alpini che qui sono di casa ma soprattutto autorità riconosciuta.  E allora si va, ci si alza sui pedali per ripartire davvero: “Perché questa volta, come non mai- spiega Stefani- Essere presenti significherà fare la differenza…”