C’erano una volta i ciclisti che avevano la faccia da ciclisti.  Come diceva Paolo Conte cantando Bartali  quelli “col naso triste come una salita e gli occhi allegri da italiani in gita”. Altri tempi.  Quando le foto erano in bianco e nero e le strade sterrate. I copertoni di ricambio si portavano in spalla, le borracce stavano sul manubrio e le maglie erano di lana grossa. Facce da fatica, da gente semplice, da tanti fratelli, da campagna, da pane e polenta da dividere, da “ciao mamma son contento”. Insomma la storia del nostro Paese che fu e che ora non è più […]