Obama sta pensando di nominare Caroline Kennedy prossimo ambasciatore in Giappone. Per ora la Casa Bianca non conferma né smentisce. Per il Washington Post è cosa fatta: “Sembra che ci sarà una ‘Camelot’ nel Far East” titola il quotidiano, ricordando come Caroline Kennedy, il cui appoggio è stato cruciale a Obama nel 2008, è in pole position per Tokyo. La figlia dell’ex presidente John F. Kennedy, che aveva appena 5 anni quando suo padre fu assassinato a Dallas, ha sempre sostenuto Obama sin dalle primarie del 2008 contro Hillary Clinton. Anche lo zio di Caroline, il vecchio leone del Senato Ted Kennedy, prese la parti di Obama scaricando a sorpresa la
Clinton. Tanto che si disse che “Camelot”, come viene definito il clan dei Kennedy, si era trasferito armi e bagagli a “Obamaland”. E ora che Hillary ha lasciato la guida del Dipartimento di Stato, sembra che la nomina di Caroline in Giappone abbia ormai la strada spianata. Tra l’altro il nuovo segretario di Stato, John Kerry, è uno di famiglia per i Kennedy, visto che per anni fu il “junior partner” di Ted al Senato, in quanto secondo rappresentante del Massachusetts.

Cinquantacinque anni, avvocato, editore e scrittore, dopo uno stage da suo zio, il senatore Ted Kennedy, Caroline iniziò a lavorare al Metropolitan Museum of Art di New York, dove conobbe il futuro marito, il noto designer Edwin Schlossberg, da cui ha avuto tre figli.

Tradizionalmente il posto di ambasciatore americano in Giappone è sempre stato tra i più ambiti: in passato l’incarico venne dato a politici di spicco, come l’ex vicepresidente Walter Mondale, l’ex speaker della Camera, Tom Foley, o anche l’ex leader della maggioranza al Senato Howard Baker. Caroline Kennedy dovrebbe sostiuire John Roos, avvocato californiano, tra i finanziatori della campagna di Obama nel 2008. Resta da stabilire se il marito di Caroline, alla guida di una affermata azienda di design con sede a New York, seguirà sua moglie nel Sol Levante. Ma questo è solo un dettaglio buono più che altro per i tabloid, che da sempre seguono con passione tutto ciò che si muove all’interno della famiglia politica più sfortunata ma anche più glamour della storia americana.

Non è la prima volta che si parla di un incarico pubblico di prestigio per Caroline. La figlia di Jfk e Jackie, pochi mesi dopo aver scritto un editoriale nel Nyt dal titolo “Un presidente come mio padre” riferendosi ad Obama, si disse interessata al seggio di senatore dello Stato di New York, quello che Hillary Clinton stava per lasciare per diventare Segretario di Stato Usa. Lo stesso di suo zio Bob, assassinato nel 1968 a Los Angeles quando era candidato alla nomination democratica in vista della
Casa Bianca. Ma poche settimane dopo, vista l’ondata di critiche per il suo scarso impegno politico degli ultimi anni, la Kennedy lasciò perdere.

L’entusiasmo dei media giapponesi

I giornali nipponici sono entusiasti di Caroline Kennedy. Le danno il “benvenuto” sottolineando con enfasi che  si tratterebbe della prima donna in quel ruolo così importante, visti i “rapporti strategici con l’alleato di Washington”. Il quotidiano conservatore Sankei ha ricordato che la Kennedy dopo il matrimonio scelse proprio il Sol Levante per la luna di miele, con tappe obbligate in città come Osaka e Tokyo.

Nella capitale, il portavoce del governo, Yoshihide Suga, ha riferito in conferenza stampa che l’esecutivo non aveva sentito parlare della possibile nomina attraverso i canali ufficiali, aggiungendo però che la scelta sarebbe stata – se confermata – da valutare in termini positivi. “Il presidente Kennedy è molto noto in Giappone: se dovesse risultare vera, le diamo il benevenuto”, ha osservato Suga, secondo cui il suo arrivo avrebbe aiutato a rendere i due Paesi più vicini”.

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