Non c’è pace per la stella dei Los Angeles Lakers. Dopo il grave infortunio durante la partita contro Golden State (rottura del tendine d’Achille) ora Kobe Bryant deve fare i conti con sua madre Pamela. La donna, infatti, ha deciso di vendere i cimeli che risalgono alla gioventù di Kobe e alle sue primissime stagioni nei Lakers. Una casa d’aste del New Jersey le ha già dato un anticipo – 450mila dollari – per circa 900 oggetti (valore complessivo stimato in 1,5 milioni di dollari) che andranno a ruba tra i collezionisti e gli appassionati di basket. Ma Kobe non ha gradito ed è disposto a tutto pur di fermare sua mamma. Così, come riferisce il Los Angeles Times, ha pensato bene di avviare una battaglia legale per tentare di bloccare la vendita. La signora Bryant sostiene che suo figlio cinque anni fa le disse di non essere interessato a quegli oggetti, e che lei, per conservarli in un deposito, spese circa 1500 dollari al mese. Ora evidentemente ha deciso di passare all’incasso. Ma il figlio non ci sta e tramite il suo avvocato, Mark Campbell, fa sapere che “proprietà personali del signor Bryant sono finite in possesso di qualcuno che non le detiene legalmente e intendiamo risolvere la questione legale attraverso le vie legali”. Riuscirà Kobe a bloccare la vendita dei suoi preziosi (almeno a livello affettivo) cimeli? E soprattutto, riuscirà a perdonare sua madre, visto che tra gli oggetti messi in vendita ci sono anche alcuni regali che lui stesso fece ai genitori, come l’anello per la vittoria del titolo Nba nel 2000 e quello per il titolo giovanile vinto nel 1996 con la la Lower Merion High School?

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