Grosso guaio a Washington. A far spiare i giornalisti sarebbe stato Eric Holder, il ministro della giustizia di Obama. L’Nbc rivela che sarebbe stato lui a firmare, personalmente, il mandato che ha consentito al Dipartimento di Giustizia di accedere all’e-mail del giornalista della Fox James Rosen. Il reporter è accusato di complicità in “cospirazione” per una fuga di notizie legata alla minaccia nucleare della Corea del Nord. Un caso che ha sollevato un gran polverone e ha spinto il New York Times e il Washington Post, con due editoriali molto duri, ad accusare l’amministrazione Obama di minacciare i diritti costituzionali della libertà di stampa. Obama aveva appena annunciato di aver affidato ad Holder il compito di rivedere l’azione del Dipartimento della Giustizia nei confronti della stampa, visto il gran clamore suscitato dal caso dell’Associated Press, con più di 20 giornalisti tenuti sotto controllo. Ma se le responsabilità di Holder verranno confermate questo lavoro dovrà farlo un altro. “Sono preoccupato dalla possibilità che le indagini sulle fughe di notizie possano compromettere il giornalismo investigativo”, ha detto Obama durante il suo discorso sulle nuove sfide nella lotta al terrorismo.

“Se la ricostruzione dei fatti fosse davvero accurata – scrive il Washington Post riferendosi allo scoop della Nbc – Holder non avrebbe scelta, dovrebbe andare via, dovrebbe dimettersi”. Il motivo è presto detto: “Ha tenuto un comportamento verso il quale il presidente si è detto in disaccordo e ha contravvenuto alle linee guida del Dipartimento della Giustizia sulla vigilanza dei media”. In altre parole Holder avrebbe tentato di “criminalizzare il giornalismo“. E a questo punto – sottolinea il Post – sarebbe “impossibile per Holder indagare su pratiche del Dipartimento di Giustizia a cui lui stesso ha partecipato”. Tra pochi giorni Holder e i suoi collaboratori più vicini testimonieranno davanti al Congresso.

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