Per la guida dell’Fbi Obama ha in mente un uomo di George W. Bush. Come anticipa il New York Times, che riporta fonti interne alla Casa Bianca, il presidente intende nominare James B. Comey a capo del bureau. Ex funzionario del dipartimento della Giustizia durante l’amministrazione Bush, 52 anni, Comey è stato spesso al centro del dibattito riguardo alla lotta al terrorismo e si è guadagnato, sul campo, la reputazione di strenuo difensore della legge e dell’integrità del dipartimento di Giustizia nonché – cosa che non guasta mai – di persona indipendente. Nel 2004 sostituì temporaneamente il procuratore generale John Ashcroft e si mise in luce per il rifiuto di rinnovare l’autorizzazione al programma di intercettazioni telefoniche dell’amministrazione Bush. Conquistò, così, l’apprezzamento anche dei democratici.

Ma per quale motivo Obama sente il bisogno di nominare un indipendente repubblicano alla guida dell’Fbi? Perché è in difficoltà, dopo gli ultimi scandali legati al ministro della Giustizia, Eric Holder, che ha fatto spiare un giornalista della Fox. Ed anche per le violente polemiche scoppiate dopo che è emerso che l’agenzia del fisco aveva messo sotto torchio le associazioni no profit legate ai Tea Party. Con la nomina di Comey il presidente spera di chiudere le polemiche e voltare pagina. L’integrità morale di Comey potrebbe placare la rabbia dei repubblicani e, tutto sommato, non dispiacere ai democratici (vista l’indipendenza dimostrata dal “mastino” Comey).

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