Bill De Blasio, nuovo sindaco di New York (enterà in carica a gennaio), quando si insedierà a City Hall troverà un tesoretto: un avanzo di bilancio pari a 2,4 miliardi di dollari. La stima è stata fatta dall’Independent Budget Office, che ha anche previsto un avanzo di circa due miliardi di dollari per l’anno fiscale 2015. Insomma, i conti del Comune godono di ottima salute, anche se ci sono un po’ di problemini da affrontare: i sindacati reclamano il rinnovo dei contratti per i dipendenti e circa sette miliardi di dollari di arretrati e Michael Bloomberg ha già messo in guardia il proprio successore raccomandandogli di non “sgarrare” con l’assicurazione sanitaria dei dipendenti e i costi delle pensioni.

La nuova Silicon Valley nella Grande Mela

Come scrive Maurizio Molinari sulla Stampa l’ultimo progetto che Bloomberg lascia in eredità al successore è un fiore all’occhiello in termini di sviluppo economico: si tratta di un nuovo campus dell’Information Technology che, a partire dal 2017, formerà circa duemila ingegneri elettronici all’anno dando vita, secondo le previsioni, a circa 1.000 nuove start-up entro il 2046. La “Genius School” sorgerà in mezzo all’Est River, sulla Roosvelt Island. “Il nostro intento – ha spiegato il sindaco uscente – è quello di fare di New York una capitale dell’informazione tecnologica, e questo nuovo campus è parte della strategia per iuscirci. Si tratta di uno dei progetti di sviluppo economico più a lungo termine che questa città abbia avuto”. L’intenzione è quella di creare una sinergia proficua tra aziende e università, stimolando l’economia a partire dall’innovazione. E in primo luogo dalla formazione. Un classico esempio di come la cultura possa portare lavoro e business. L’attività economica stimata è di circa 23 miliardi di dollari in 30 anni. Non sono proprio bruscolini… E se le prime classi del campus apriranno nel 2017, i corsi della Cornell Tech School sono già partiti, ospitati nel quartier generale di Google. E se uno dei colossi del web crede nell’operazione, è probabile che sia davvero una buona idea. Alla municipalità di New York il progetto costerà 100 milioni (più il terreno). Tanto, ma non una follia. A fronte dell’investimento, infatti, si spera di incassare 10 miliardi di dollari in 30 anni, creando circa 48mila posti di lavoro e un migliaio di nuove imprese.

Sigarette elettroniche messe al bando

Il consiglio comunale di New York ha detto si al divieto di fumare sigarette elettroniche nei luoghi pubblici dove già è vietato fumare. Bloomberg ha vinto così l’ultima delle sue crociate salutiste e una volta posta la sua firma sotto il
provvedimento, entro quattro mesi fumare in luoghi pubblici sarà fuorilegge. Il bando segue di poche settimane quello di acquistare tabacco per i minori di 21 anni. New York è la prima metropoli americana ad aver bandito le sigarette elettroniche nei luoghi pubblici. Oltre alle sigarette elettroniche saranno banditi anche i contenitori di polistirolo per le pietanze.

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