Dopo la Crimea Putin se ne starà “buono” o tenterà di portare a casa qualche altro “risultato”? Se lo chiedono in molti. E i Paesi baltici (Estonia, Lituania e Lettonia), da ex repubbliche dell’Unione sovietica, temono un’aggressione. Per rassicurarli – e per dare un segnale a Mosca – gli Stati Uniti sono pronti a inviare mezzi e uomini. Lo ha reso noto il vicepresidente americano, Joe Biden, a Vilnius (Lituania). “Stiamo studiando una serie di misure supplementari per accrescere il ritmo e la portata della nostra cooperazione militare, tra cui una rotazione delle forze americane nella regione del Baltico per esercitazioni terrestri e navali e per delle missioni di addestramento”, ha detto durante la conferenza stampa con la presidente lituana, Dalia Gribauskaite, e il suo omologo lettone, Andris Berzins.

Gli Usa non hanno basi militari nei Paesi baltici. Secondo il vicepresidente americano “finché la Russia continuerà sulla sua buia strada, dovrà affrontare un isolamento politico ed economico crescente”. La presidente lituana ha accusato la Russia “di usare una forza brutale per ridisegnare la mappa dell’Europa” sottolineando che la situazione attuale è “una minaccia diretta” per la sicurezza regionale.

Biden è andato a Vilnius dopo aver visitato Varsavia, dove ha rassicurato i polacchi del pieno sostegno degli Stati Uniti, condannato le azioni della Russia in Crimea e minacciando poi Mosca di nuove sanzioni. “Voglio che sia assolutamente chiaro a voi e a tutti i nostri alleati nella regione – ha detto il vicepresidente Usa – che il nostro impegno per la difesa reciproca, definito dall’articolo 5 della Nato, resta saldo come il ferro”.

E’ bene ricordare che la Polonia fa parte della Nato dal 1999, mentre Estonia, Lettonia e Lituania vi hanno aderito nel 2004. E l’Ucraina? Per qualcuno il suo ingresso nella Nato sarebbe la risposta migliore a Putin. Per altri una sfida al rialzo, foriera di nuove fortissime tensioni.

Intanto la regione del Baltico diventa scenario di nuove esercitazioni militari, sia americane che russe, in pieno stile Guerra fredda “Stiamo valutando una serie di passi relativi alla nostra cooperazione militare, inclusa la rotazione di truppe americane nella regione del Baltico per l’avvio di esercitazioni navali e di terra e per missioni di addestramento”, ha detto Biden, spiegando che Washington intende portare a compimento la realizzazione di un sistema antimissile entro il 2018. Mosca ovviamente non sta a guardare: al confine con le regioni del Baltico sono già iniziate le esercitazioni dell’aviazione russa. Ufficialmente già previste da tempo.

Quanto all’impegno degli Usa nel Baltico, il New York Times precisa che “il vicepresidente ha promesso modesti aiuti militari ai quattro Stati, nel tentativo di rafforzare la Nato contro l’eventualità di una degenerazione della disputa contro la Russia”. Al di là degli annunci roboanti gli Stati Uniti rinforzeranno il loro presidio aereo in Polonia con 12 cacciabombardieri F-16 e 10 intercettori F-15, anziché i 4 previsti all’inizio, nell’ambito di un piano Nato di pattugliamento del Baltico. Stando al programma, però, i velivoli dovrebbero restare schierati nella zona solo per poche settimane. A meno che la crisi ucraina non renda necessarie scelte diverse.

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