Nessuno pensi che i Tea Party siano morti. Resta il fatto che il movimento antitasse ha accusato il colpo. Stiamo parlando di una prima tornata di primarie che si è svolta in pochi stati in vista del voto di midterm e che ha fatto registrare una dura battuta d’arresto per i Tea Party, a vantaggio dei candidati dell’establishment repubblicano. I Tea Party però non demordono in vista delle prossime sfide e guardano già alle primarie per la Casa Bianca, sperando di individuare e spingere fino alla vittoria il cavallo vincente, in grado di avere maggiori chance di quelle che ebbe il “troppo moderato” Mitt Romney nel 2012.

Vediamo come sono andate le cose:  in North Carolina si è imposto lo speaker dello Stato, Thom Tillis, grazie anche all’impegno dei grandi donatori che hanno speso per lui circa 10 milioni di dollari. Solo American Crossroads, il Super Pac presieduto da Karl Rove (ex guru di George W. Bush), nell’ultimo mese  ha speso un bel gruzzoletto  (1,6 milioni di dollari). Come sottolinea il Washington Post a condannare i candidati dei Tea Party, nella maggior parte dei casi, è stata anche la scarsità di mezzi finanziari a disposizione delle loro campagne elettorali”. Alle elezioni Tillis se la vedrà con il senatore democratico Kay Hagan. Sempre in North Carolina, sponda democratica, si registra un testa a testa tra l’ex finalista di “American Idol”, Clay Aiken, e l’imprenditore Keith Crisco, in corsa per la nomination democratica per ottenere un seggio alla Camera. Il vincitore se la vedrà a novembre con la deputata repubblicana Renee Ellmers.

Il presidente della Camera Usa, John Boehner, ha trionfato in Ohio sconfiggendo due candidati dei Tea party, l’insegnante J.D. Winteregg e l’imprenditore Eric Gurr. A novembre Boehner (che corre per ottenere il 13° mandato al Congresso) affronterà uno dei due partecipanti alle primarie democratiche, Tom Poetter, un professore e Matthew Guyette, proprietario di un ristorante. L’affermazione di Boehner, tuttavia, non rafforza la sua leadership sul partito a Washington, dove lo speaker – rileva il Washington Post – “è inseguito da voci di un suo possibile ritiro e dai tentativi di detronizzazione approntati ai suoi danni dall’ala conservatrice del Partito repubblicano”.

Sempre in Ohio, nel 14° distretto, David Joyce ha sconfitto Matthew Lynch dei Tea party. In Indiana si è imposta la deputata Susan Brooks. Sul fronte democratico Ed FitzGerald, capo delle autorità della contea di Cuyahoga, ha vinto la nomination per affrontare in autunno il governatore John Kasich.

Per approfondire: Politico.comThe Washington Post

 

 

Tag: , , ,