La Casa Bianca è diventata un colabrodo con intrusioni degne da telefilm. Anzi, a pensarci bene neanche lo sceneggiatore di House of Cards sarebbe arrivato a immaginare che un uomo armato di pistola e con tre condanne sulle spalle potesse intrufolarsi in ascensore con il presidente. Invece è accaduto veramente. L’agenzia incaricata della sicurezza del presidente e della sua famiglia è finita al centro di un’aspra polemica. Per calmare le acque la direttrice del Secret service americano, Julia Pierson (che da 30 anni lavorava per l’agenzia) si è dimessa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la notizia che in pochi giorni ci sono stati ben due gravi episodi che hanno minato la sicurezza del presidente. Il 19 settembre un intruso (un veterano di nome Omar J. Gonzalez) armato di coltello, è riuscito a scavalcare la recinzione della Casa Bianca, arrivando fino agli appartamenti privati del presidente. Poi si è appreso che tre giorni prima, il 16 settembre, a un contractor federale è stato permesso di salire in ascensore, armato di pistola, con Obama. L’episodio è avvenuto nel corso della visita del presidente ad Atlanta al Centers for Disease Control and Prevention (Cdc). Gli uomini della Sicurezza non sapevano che il contractor fosse armato finché l’uomo non è stato fermato e interrogato, dopo che si è rifiutato di smettere di filmare Obama con una fotocamera. A quel punto, con il fermo, è emerso anche che l’uomo aveva alle spalle tre condanne per violenza e percosse. E che un “tipino” simile, armato, sia arrivato a pochi centimetri dal presidente alla Casa Bianca, è quantomeno imbarazzante.

“Le mie dimissioni sono nel miglior interesse del Secret Service”, ha detto la Pierson in un’intervista all’agenzia Bloomberg. “È doloroso lasciare ma è chiaro che il Congresso ha perso fiducia in me. Le dimissioni erano la cosa più nobile da fare”.

Oltre ai quotidiani come il Washington Post e il Washington Examiner, che hanno puntato il dito sul gruviera della Casa Bianca, molti deputati al Congresso, sia repubblicani che democratici, avevano chiesto la testa della direttrice. I Repubblicani hanno inoltre fatto sapere che nonostante le dimissioni non sarebbe comunque finita la loro indagine sull’operato dei servizi segreti. “L’Organismo di Vigilanza continuerà ad esaminare gli errori dell’agenzia evidenti e gravi”, ha dichiarato il repubblicano Darrell Issa.

Gli altri scivoloni della Sicurezza

Il veterano che si è introdotto nella Casa Bianca con un coltello era già stato fermato lo scorso 25 agosto, mentre portava una piccola accetta vicino alla recinzione sud della residenza del presidente. Ma altri episodi gettano discredito sul Secret Service. Il Washington Post ne cita alcuni: nel novembre 2011 gli agenti del Secret service impiegarono quattro giorni prima di realizzare che un uomo aveva sparato dei proiettili contro la Casa Bianca.  Nel 2012, durante i preparativi per il viaggio di Obama a Cartagena, in Colombia, 13 ufficiali e agenti del Secret service furono coinvolti in uno scandalo prostituzione. L’anno dopo due agenti furono rimossi dalla scorta di Obama dopo un altro caso di presunta cattiva condotta sessuale. E a marzo di quest’anno un agente è stato trovato ubriaco dallo staff di un hotel olandese il giorno prima dell’arrivo del presidente in Olanda.

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