Un uomo che di campagne elettorali se ne intende, David Axelrod, ex stratega di Obama nel 2008, dà un consiglio a Hillary Clinton. “Corri da ribelle”, dice all’ex segretario di Stato. Ovviamente nel caso in cui decida di correre per la Casa Bianca alle elezioni del 2016. In un’intervista a Usa Today per promuovere il suo libro “Believer: My Forty Years in Politics“, Axelrod dice che l’ex First Lady non può giocare la carta del suo cognome. “E non credo che lo farà”. Ma che vuol dire esattamente correre da ribelle? Lo spiega lui stesso in modo abbastanza semplice:  “Credo che per la sua campagna elettorale dovrà avere un atteggiamento da sfidante non da favorita”.

Il basso profilo che la Clinton sta tenendo, per Axelrod è sintomo che l’ex First lady potrebbe cadere nelle stesse vecchie abitudini. “Clinton – commenta Axelrod – fu estremamente cauta nel 2007 quando venne considerata la favorita impossibile. Poi decise di sbarazzarsi della cautela dopo la sconfitta ai caucus in Iowa nel 2008 e sviluppò un legame viscerale con gli elettori che mi spaventò. Se seguirà quel modello, la Clinton sarà difficile da battere”. Insomma, il consiglio è di fare come nel 2008. A patto che, dietro l’angolo, non spunti un altro Obama.

Axelrod si sofferma anche sui repubblicani, e in particolare su Jeb Bush: essendo a favore di una riforma dell’immigrazione e dell’istruzione, per Axelrod l’ex governatore della Florida è la minaccia più grossa per una potenziale vittoria della Clinton.

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