Il nuovo segretario alla Difesa, Ashton Carter, ha giurato alla Casa Bianca. Al Pentagono sostituisce il repubblicano Chuck Hagel. Il Senato Usa ha confermato la sua nomina lo scorso giovedì (93 favore, 5 contro). Molti hanno visto la decisione di Obama di sostituire Hagel come un tentativo di cambiare rotta nella lotta agli jihadisti dello Stato islamico. Ma tra i due, e in particolare tra la cerchia ristretta che ruota intorno al presidente e Hagel, da tempo non correva buon sangue.

Già viceministro della difesa dall’ottobre 2011 al dicembre 2013, Carter si è laureato in storia medievale e in fisica all’Università di Yale. Ha lavorato come direttore del centro per le scienze e gli affari internazionali della John F. Kennedy School di Harvard. Sotto la presidenza Clinton è stato assistente al ministro della difesa per la politica di sicurezza interna.

I primi due punti nell’agenda di Hagel sono questi: la lotta ai militanti dello Stato islamico e la decisione se dotare o meno le forze ucraine di armi per uso letale. Ovviamente non saranno decisioni che prenderà da solo. Un altro dossier cruciale per il nuovo capo del Pentagono sarà lo Yemen, alleato chiave di Washington nella lotta ad al-Qaeda, il cui governo è in gravissima crisi. Parlando all’udienza di conferma alla Commissione forze armate del Senato Usa Carter ha detto che il lavoro che lo attende non ha precedenti: “Penso che viviamo in un tempo in cui il numero e la gravità dei rischi siano a livelli che non ho mai visto prima nella mia vita”. Ma nonostante i buoni propositi Carter dovrà fare fronte ai soliti problemi di bilancio. L’amministrazione Obama ha presentato un bilancio per la difesa da 534 miliardi di dollari, 35 miliardi più alto rispetto al tetto federale posto nel 2011. Basteranno di fronte alle nuove sfide?

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