obama_kenyaL’Air Force One è atterrato a Nairobi per la prima visita di Barack Obama in Kenya (la terra dove è nato suo padre) da presidente degli Stati Uniti. Quattro giorni in Africa per una visita incentrata sui temi della lotta al terrorismo, lo sviluppo economico e la tutela dei diritti umani. Il presidente keniota, Uhuru Kenyatta, ha accolto Obama e la delegazione americana all’aeroporto. Ad abbracciare il presidente, appena sceso dalla scaletta dell’aereo, c’era anche la sua sorellastra, Auma Obama (foto sotto).

Nella capitale keniota sono state adottate le massime misure di sicurezza. La polizia di Nairobi ha dispiegato 10mila agenti per la città e molte strade sono state chiuse al traffico. Il principale timore è che i miliziani di al Shabaab, gli estremisti islamici somali che hanno compiuto violenti e sanguinosi attacchi in Kenya, possano cercare di lanciare un segnale.

Obama_sorellastra“L’Africa è un luogo di incredibile dinamismo dove si trovano i mercati più in crescita del mondo” ha detto Obama in un’intervista alla Bbc alla vigilia del tour. Il presidente Usa ha anche fatto il punto sui diritti umani nel Paese: “Sono contrario a ogni discriminazione sulla base della razza, della religione e dell’orientamento sessuale o di genere”.

Curiosità: nella principale città della regione dove si trova Kogelo, il villaggio nel nord del Kenya dove nacque il padre di Obama, sono diverse decine le famiglie che hanno scelto il nome “Barack Obama” per i loro figli, sia per ammirazione del primo presidente afroamericano, sia, forse, come portafortuna, augurandosi che i propri figli possano avere le stesse opportunità avute da Obama. A Kogelo non si rassegnano al fatto che la Casa Bianca ha escluso, forse per motivi di sicurezza, una tappa del presidente nel villaggio dove è nato suo padre. E dal villaggio è partita “Mama Sarah“, la 94enne “nonna” del presidente, per andare a Nairobi per incontrare il nipote e convincerlo ad andare a visitare la tomba del padre. “Sto andando a convincerlo a venire”, ha detto in un’intervista a The Standard, aggiungendo di aver preparato anche un’abitazione adatta ad ospitarlo. “Ho fatto costruire per lui una simba proprio vicino alla tomba di suo padre”, ha spiegato affermando che comunque sarà lieta anche di ospitarlo a casa sua. Il presidente ha più volte espresso il suo affetto per la matriarca del clan Obama, che pur non avendo un legame di sangue diretto con lei, essendo la terza moglie del suo nonno paterno, chiama affettuosamente “granny” da quando l’ha incontrata la prima volta durante il suo viaggio in Kenya nel 1987.  Viaggio raccontato poi nel libro “Dreams from my father”, best seller che lanciò la carriera politica di Obama.

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