JoeBidenHillary Clinton recupera terreno nei sondaggi. Stando all’ultimo rilevamento Cnn-Orc l’ex segretaria di Stato raccoglie il 42% dei consensi tra i potenziali elettori nelle primarie democratiche, davanti a Bernie Sanders con il 24%. Il vicepresidente Joe Biden (che non è candidato) fa registrare il 22% dei consensi. Notevole passo in avanti per Hillary, che all’inizio di settembre era al 37%, con Sanders a dieci punti di distacco (27%) e Biden al 20%. La corsa, virtualmente a tre, potrebbe presto tornare a essere una corsa a due, visto che Biden sembra non volersi decidere a rompere gli indugi e scendere in campo. E più il tempo passa più diminuiscono le possibilità di una sua candidatura.

Il vero punto è “essere pronti”, precisa Biden in un’intervista alla rivista cattolica ‘America’, e il riferimento è alla sfera emotiva, al dolore che la sua famiglia sta vivendo dopo la recente scomparsa del figlio Beau, morto il 30 maggio scorso a 46 anni. “Non ci siamo ancora – ha detto Biden – e potremmo non esserci in tempo affinché sia fattibile correre con successo. Ma se così è, così è, non posso precipitarmi”.

L’indecisione è tutta una questione di numeri? Cioè Biden scenderà in campo solo se i sondaggi evidenzieranno che Hillary rischia di non farcela? Lui nega che sia così. “Si pensa che tutto ruoti attorno ai numeri – ha detto – il punto è se sia possibile”. Di certo la rimonta di Hillary ridimensiona la minaccia da sinistra del senatore ultra liberal Bernie Sanders. Il famoso “piano B”, la ciambella di salvataggio cui i democratici potrebbero aggrapparsi nel caso in cui andasse a fondo il transatlantico Hillary, può aspettare ancora un po’.

E a non far impensierire troppo i democratici c’è il caos che regna a destra, con una sfida dai contorni ancora molto confusi che vede Donald Trump ancora in testa ma tallonato dall’emergente Carly Fiorina, e a seguire tutti gli altri.

 

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