Obama_HillaryL’operazione “ricompatta l’elettorato democratico” è scattata. Fase 1: fare quadrato intorno a Obama. E quale modo migliore se non farsi aiutare direttamente da lui? “Sono qui nella Carolina del Nord – dice Barack Obama a Charlotte, nella Carolina del Nord – perché credo in Hillary Clinton e voglio che voi ci aiutiate a farla diventare il prossimo presidente americano. Ha fatto tutto, ma come Ginger Rogers, all’indietro e sui tacchi”, ha aggiunto con una battuta strappa sorrisi. “Dovete scegliere tra due visioni molto diverse di dove l’America può andare – prosegue Obama – non è scelta tra destra o sinistra, ma è scelta tra andare verso un passato immaginario o verso il futuro”. E “Hillary Clinton non ha paura del futuro, ma crede che sia nostro e che gli possiamo dare forma”.

Probabilmente sarà il primo di una serie di viaggi del presidente per esortare gli elettori a votare l’ex segretaria di Stato. L’endorsement del presidente è arrivato il mese scorso, con un video in cui Obama affermava che nessun candidato sarebbe stato più qualificato della Clinton per la Casa Bianca.

Nel suo intervento a Charlotte Hillary punta tutto sulla crescita economica degli Stati Uniti in questi ultimi anni: “Con Obama e Biden abbiamo avuto 75 mesi di seguito di crescita dell’occupazione, voglio vederne altri 75”. Il messaggio numero uno che la Clinton vuol far passare, dunque, è questo: con me alla Casa Bianca ci sarà la continuità. Ovvio che il messaggio si rivolge a chi nel 2008 e nel 2012 decise di puntare sull’uomo del “Yes we can”.

La fase 2 dell’operazione “ricompatta l’elettorato democratico”, invece, guarderà a sinistra. Ai tanti elettori che in questi mesi di primarie hanno scelto di appoggiare Bernie Sanders, il senatore “socialista” del Vermont, che sino alla fine ha conteso la nomination a Hillary. Alla convention democratica di Philadelphia (25-28 luglio) il compito di fare la sintesi dei programmi, venendo incontro – ove possibile – ad alcuni temi toccati da Sanders nei mesi scorsi. Senza sbilanciarsi troppo a sinistra. Ma ricordandosi anche che su certe promesse (vedi salario minimo) si sta già muovendo anche Trump.

Hillary: “Paragonate Trump a Obama”

“Paragonate Obama a Donald Trump – dice Hillary ai suoi sostenitori durante il comizio -. Potete immaginarlo seduto nello Studio ovale la prossima volta che l’America si troverà di fronte a una crisi? Il mondo è appeso a ogni parola che dice il presidente, Trump semplicemente non è adatto a esserlo”. L’ex segretaria di Stato elogia le decisioni e i “successi” di Obama, passando dalla lotta al cambiamento climatico sino all’uccisione di Osama Bin Laden. Poi scatta il paragone con Trump: “Noi costruiamo ponti e non muri, non chiamiamo il nostro Paese un disastro ma sappiamo che l’America è il Paese più grande della Terra”.

Dal centro per le convention di Charlotte l’ex segretaria di Stato ringrazia Obama per il suo appoggio, essendo “passato da rivale a amico” perché “dopo tutto – ironizza – sa un paio di cose su come vincere le elezioni”.

 

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