Diversi commentatori sono d’accordo su una cosa: grazie alla nuova regola del microfono spento (dopo la fine di un intervento) Trump e Biden sono riusciti a finire le loro frasi e a spiegare le proprie posizioni nel corso dell’ultimo dibattito in diretta tv prima del voto, dalla Belmont University di Nashville, in Tennessee. Com’era inevitabile si è parlato dell’emergenza Covid-19. “Stiamo combattendo e stiamo combattendo con forza – ha detto Trump – ne usciremo, sta scomparendo. Abbiamo imparato molto, dobbiamo favorire la ripresa, non possiamo chiudere la nazione. Stiamo imparando a vivere con il virus, non abbiamo altra scelta. Il vaccino sta arrivando, è pronto, sarà annunciato nel giro di settimane”. Biden ha replicato puntando il dito contro il presidente: “Chiunque è responsabile di così tanti morti non dovrebbe rimanere presidente degli Stati Uniti. Questo è lo stesso signore che vi aveva detto che sarebbe finito tutto a Pasqua. Lo stesso che ha detto, non preoccupatevi finirà entro l’estate. Stiamo per entrare in un buio inverno e non c’è un chiaro piano”.

Capitolo tensioni razziali. Trump ha rivendicato di aver fatto per la comunità afroamericana più di tutti, “con la possibile eccezione di Abraham Lincoln, nessuno ha fatto quello che io ho fatto. La legge per la riforma del sistema penale, la riforma delle prigioni, le zone di opportunità mi sono occupato dei college e delle università degli afroamericani. Biden ha ammesso che il problema razziale esiste ed è grave: “Non ho mai dovuto dire a mia figlia, se la polizia ti ferma, assicurati di mettere le mani entrambe sul volante e non metterle nel cruscotto perché potrebbero sparati. Ma un genitore nero, non importa se ricco o povero, deve insegnare queste cose ai propri figli: quando cammini per strada, assicurati che non hai il cappuccio. E se ti fermano rispondi sempre ‘si, signore’, ‘no, signore’ le mani sul volante. La questione è che c’è un razzismo istituzionale in America”.

Su ambiente ed energia il duello è stato molto acceso ed estremamente attento agli interessi degli elettori, specie in alcuni stati chiave. “Noi siamo indipendenti dal punto di vista energetico – ha detto Trump -. Io so di vento più voi, è estremamente costoso, uccide tutti gli uccelli ed è molto intermittente. In pratica quello che sta dicendo Biden è che distruggerà l’industria petrolifera. Vi ricorderete di questo Texas, Pennsylvania, Oklahoma? Ohio?”. Biden ha ribadito che l’industria petrolifera “inquina in modo significativo. Possiamo catturare le emissioni di una fabbrica e quelle di un gas, questo lo possiamo fare investendo del denaro. Trump prende tutto quello che io dico fuori contesto. Ma la questione è che dobbiamo andare verso le emissioni zero”. Resosi conto del rischio di perdere voti in certi settori Biden ha corretto il tiro: “Non vieteremo i combustibili fossili. Elimineremo i sussidi ai combustibili fossili”.

Sulla sanità è emerso l’antico scontro tra la visione statalista e quella liberale. Il presidente ha ricordato che il suo avversario “vuole la sanità socialista, la vuole Bernie Sanders, la vogliono i democratici. Non importa quanto bene gestisci l’Obamacare, non funziona, quello che vogliamo fare abrogarlo completamente”. Da parte sua Biden ha assicurato che intende allargare l’Obamacare: “Se avete il diritto al Medicaid, l’assistenza pubblica per i poveri, sarete automaticamente iscritti. Inoltre, faremo in modo di ridurre i premi ed i prezzi dei farmaci garantendo una competizione che ora non esiste permettendo a Medicare, l’assistenza sanitaria pubblica per gli anziani, di negoziare i prezzi con le compagnie assicurative”. Ed ha aggiunto: “Trump non ha mai presentato un piano per la Sanità”.

Nell’appello finale Biden ha detto che (se eletto) rappresenterà tutti, “che abbiate votato per me o contro di me. Vi darò speranza. Sulla scheda elettorale avete la possibilità di scegliere decenza, onore, rispetto, dignità nel trattare le persone e garantire che ognuno abbia una chance. Non avete mai avuto questo negli ultimi quattro anni, io farò in modo che lo avrete”. Trump è tornato su un grande tema classico dei repubblicani: “Io taglio le tasse, lui vuole aumentarle a tutti e mettere nuove regolamentazioni su tutto. Se viene eletto, avrete una depressione che non avete mai visto. I vostri fondi pensione andranno all’inferno e sarà molto, molto triste per questo Paese”.

Non sono mancati gli attacchi personali. Trump ha descritto Biden come un politico travolto dagli scandali, che ha fallito dopo tanti anni al potere. Ha aggiunto poi un carico pesante, la vicenda del figlio Hunter e i suoi affari in Ucraina e Cina. Biden ha replicato assicurando di non aver “mai preso un penny da nessun Paese straniero. Poi ha accusato il presidente di avere un conto corrente in Cina ed ha ricordato che nel 2016-2017 avrebbe pagato solo 750 dollari di tasse federali. Trump ha replicato ricordando di avere avuto “conti bancari ovunque” perché “ero un uomo d’affari che faceva affari”.

Forse sarebbero serviti più confronti come questo ultimo. O forse no. In fondo negli Stati Uniti un’idea precisa se la sono già fatta tutti. Politico promuove a pieni voti Trump ma sottolinea che forse è arrivata “troppo tardi” per invertire la tendenza elettorale in favore di Biden. “La sua difesa del modo in cui ha gestito la pandemia è stata convincente, si è allineato con gli esperti di salute pubblica che in passato aveva attaccato, ha rivendicato il fatto che i mercati sono forti”.

Com’è andata la moderatrice Kristen Welker? Facilitata dalla nuova regola (spegni microfoni) la giornalista di Nbc se l’è cavata bene. Non intrusiva è riuscita abilmente a spostare i temi e a pressare i candidati per ricevere le risposte. Lo stesso Trump gliene ha dato atto: “Fino a questo punto rispetto molto il modo in cui lo stai gestendo, devo ammetterlo”. Alla vigilia del dibattito Trump aveva messo le mani avanti accusandola di essere “una democratica radicale”. Chris Wallace, l’anchorman di Fox News che lo scorso 29 settembre moderò il primo dibattito, si è detto invidioso: “Avrei voluto anche io essere in grado di moderare il mio dibattito”. Ed ha riconosciuto il merito della Welker nell’essere riuscita a controllare la situazione.

Forse questa volta non sarà decisivo ma Biden durante il dibattito ha commesso un errore che, in passato, costò caro a un altro candidato: guardare l’orologio. È successo alle 21.21 ora locale. La stessa cosa la fece George H.W Bush nel 1992 durante un dibattito con Bill Clinton e Ross Perot. Un gesto che fu letto come segno di insofferenza e difficoltà.

 

 

 

—– Chi se lo fosse perso può rivedere qui il dibattito Biden-Trump —–

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