Evola ’43-’45. Intervista a Gianfranco de Turris

È appena uscito per Mursia, firmato da Gianfranco de Turris, Julius Evola. Un filosofo in guerra. Il sottotitolo, 1943-1945, dovrebbe accendere qualche spia nei lettori del pensatore romano, essendo il periodo più misterioso della sua vita, quello di cui ha parlato di meno, con più lacune da un punto di vista biografico. Ora, finalmente, questo saggio ci svela ciò che fece in quegli anni, i viaggi in Italia ed Europa, la permanenza al Quartier Generale di Hitler e i nove mesi a Roma «città aperta», i rapporti con l’SD e il soggiorno a Vienna per studiare documenti massonici, il bombardamento in cui […]

  

Editoria controcorrente: Arktos. Intervista a Elisabetta Oggero

Nel panorama culturale nostrano, poco è lo spazio riservato alle piccole realtà editoriali, la cui cura nella realizzazione dei libri è spesso superiore a quella dei giganti che si disputano le librerie. Fondata nel 1976 da Giovanni Oggero, la casa editrice Arktos è stata recentemente rilanciata da sua figlia Elisabetta. Un catalogo storico, un autentico punto di riferimento per gli studiosi di discipline tradizionali, ma forse qualcosa di più. Basta leggere la presentazione (molto guénoniana): «Ci sono degli editori che non interpretano il loro come un mestiere più o meno redditizio, nel senso più materiale del termine; per alcuni di […]

  

Sul ping pong. Ovvero, come superare Euclide

«Entrate, non abbiate paura. Anche qui sono gli Dèi» disse Eraclito l’Oscuro ai visitatori che, giunti per incontrare il grande saggio, lo trovarono seduto accanto alla sua stufa, a scaldarsi. Gli Dèi sono ovunque, è ovvio. Basta saperne udire la voce. Guido Mina di Sospiro, nel suo Metafisica del ping pong (Ponte alle Grazie, Milano 2016, pp. 240, € 16,80), ci insegna a trovare le loro tracce in uno dei giochi più famosi di sempre. Il sottotitolo del libretto è Un’introduzione alla filosofia perenne. Quella di Huxley, Guénon e Zolla, per capirci, che innerva tutte le tradizioni, d’Oriente come d’Occidente. […]

  

Philip K. Dick, Emmanuel Carrère: fantascienza e metafisica

«Ci sono due agenti dell’FBI che interrogano il vicino di casa di un individuo sospetto. Il vicino dice che l’indagato ascolta spesso sinfonie. Ma davvero… lo interrompono. E, sentiamo, in quale lingua?» I due agenti guardano Philip K. Dick. Non l’hanno capita. Il primo borbotta: «Non erano di sicuro del nostro reparto», il secondo gli entra in casa. Phil aveva letto la barzelletta sul «New Yorker», e credeva che raccontandola avrebbe allentato la tensione. Flop totale, naturalmente. Erano gli anni della caccia alle streghe, e la (prima) moglie di Phil militava nella sezione studentesca del Partito socialista. Erano venuti a farle […]

  

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