«Essere attuali è, in fondo, una disfatta spirituale». Le parole di Emil Cioran esprimono una vocazione, il destino di chi si rifiuta di esaurirsi nel proprio tempo. Sono il manifesto di generazioni controcorrente e non allineate, pronte a rifiutare ogni conformismo per declamare la nudità del re. Ostracizzate dalla cultura accademica e «ufficiale», sono voci di cui abbiamo bisogno soprattutto oggi, nella piena crisi identitaria di un Occidente incapace di darsi un futuro poiché privo di un mito fondante. Quando l’attualità fa naufragio, è agli inattuali che occorre prestare ascolto.