Res sacra miser. Sacro è l’infelice, scrisse Louis-Ferdinand Céline a Ole Vinding. Perché spesso custodisce verità inattuali, in anticipo sui tempi, che gli valgono scomuniche e messe al bando. Accadde al dottor Filippo Ignazio Semmelweiss, condannato al manicomio dalla comunità scientifica e a morte dai suoi carcerieri, ma anche a Céline, che a lui dedicò la sua tesi di laurea. Forse non lo sapeva, ma quello scritto giovanile avrebbe praticamente condensato la sua vita. In quell’eretico il suo daimon avrebbe celebrato un futuro al di fuori di ogni conformismo e ortodossia. È uscito di recente Louis-Ferdinand Céline. Saggi, interviste, ricordi […]