Lunedì 29 luglio – Santa Marta – Taurianova

 

Si scrive tanto della lobby gay. Io ancora non ho trovato nessuno che mi dia la carta d’identità, in Vaticano. Dicono che ce ne siano. Ma si deve distinguere il fatto che una persona è gay dal fatto di fare una lobby. Se è lobby, non tutte sono buone. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarla? Il catechismo della Chiesa cattolica dice che queste persone non devono essere discriminate ma accolte. Il problema non è avere queste tendenze, sono fratelli, il problema è fare lobby: di questa tendenza o d’affari, lobby dei politici, lobby dei massoni, tante lobby… questo è il problema più grave. (cit. Papa Francesco)

Ogni giorno che passa, il Papa da lezioni al mondo. Abbatte barriere e infonde fiducia e gioia di vivere. Bere il mate dalla cannuccia di uno sconosciuto o passeggiare nella favela sfuggendo ad ogni “buonsenso”, acchiappare al volo gli oggetti che gli vengono lanciati dal buio della folla verso la jeep scoperta o abbracciare ogni giovane fedele dei tre milioni incontrollabili assiepati attorno a Lui, ha dimostrato quanto vero amore Bergoglio provi per l’Umanità tutta. Senza pregiudizi. Ecco perché non mi stupisco che, alla domanda dei giornalisti, su omosessuali e lobby gay, Papa Francesco abbia risposto “Chi sono io per giudicare?”

Questo non è un Papa. Non lo è secondo la pessima immagine che abbiamo avuto finora: è un meraviglioso Pazzo di Dio!

Ed è così che ci sta stregando tutti: credenti e non. Cattolici e non. Praticanti e non. Ci sta costringendo alla Fede. Ci sta spingendo a stare a braccetto con Dio. A chiamarlo Amico. A non temerlo come un padre severo, ma a “coglioneggiare” con Lui.

Grazie, Amico mio. Noi lo sapevamo che Dio ci è Amico, ma ci hanno costretti, per secoli, a tenere questo segreto nascosto nel fondo del nostro cuore. Pena, la scomunica. Adesso, siamo liberi di dirlo in pubblico…

… da me a Te…

 

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