Sabato 3 agosto 2013 – Santa Lidia – Gambarie d’Aspromonte

Ho trascorso buona parte della giornata sotto gli alberi dei boschi d’Aspromonte. Son pure passato a dare un’occhiata all’albero che riparò il prezzolato garibaldi, dopo che fu colpito alla coscia sinistra e al piede destro dagli uomini di cialdini… Ho preferito isolarmi e frequentare poco anche il mio profilo su Fb. Schifato e inorridito dall’arroganza dei presunti vincenti. Non mi interessava sapere se anche i miei amici fossero a favore o contro. Con loro ci conosciamo da anni e sappiamo perfettamente come la pensiamo. Ci vogliamo bene e, dunque, ci rispettiamo. Sappiamo anche che le nostre rispettive convinzioni politiche e religiose non aggiungono o levano nulla al nostro personale valore umano. Io adoro Coloro che ho scelto come Amici fra sei miliardi di abitanti del pianeta e loro mi amano nonostante, spesso, io sia schierato dall’altra parte.  Ora, che io sia cattolico e di Destra l’ho sempre dichiarato. Sono nato da una Famiglia praticante che, però, ha votato a favore del divorzio e dell’aborto e che non si è mai posta il problema se questa sua scelta la allontanasse da Dio. Dio, infatti, siede alla nostra tavola da sempre e ha un posto letto in casa nostra. Con noi si trova bene. Ride, se ridiamo, piange, se piangiamo. Dunque, con Lui nessun problema. Mio Padre, di cui sono vedovo dall’aprile 1999 (considerato il nostro meraviglioso rapporto d’Amore e Profondo Rispetto reciproco), era un Uomo di Destra. Ma mi ha educato all’appartenenza critica, facendomi diventare una sorta di ordinatissimo rompimaroni della politica. Ho sempre partecipato alle grandi battaglie di Destra, ma con in tasca un quaderno di correzioni apprese a Sinistra. E nessuno, conoscendomi, se la sente di darmi del “pagnottista”, del “cerchiobottista”. Sanno tutti che mi farei squartare, piuttosto che rinunciare alla libertà di appartenere solo a me stesso. Detto questo – da cui si evince che pretendo essere un uomo libero – non posso non essere tristissimo per gli eccessi a cui si sono abbandonati centinaia, migliaia di neoesperti di Diritto, di politica, di Etica, Religione, Satira, Economia, Sociologia… Eccessi che hanno formato una valanga di merda (passatemi il termine) sotto la quale avrebbe dovuto trovarsi il Cavaliere, il quale, invece, è riuscito a schivare e, ringraziando cortesemente, a rispedire al mittente dalle mille teste. Ah, che popolo, quello italiano. A fare le rivoluzioni non ci pensa proprio. Ad imparare a votare, men che meno. A partecipare attivamente alla vita sociale, politica, religiosa eccetera, non è abituato. Ma, in quanto a sparare cazzate, è fenomenale ed inimitabile.

Non solamente il “CONDANNATO”, il “PREGIUDICATO”, il “DEPOSTO” è stato omaggiato di quintali di porcate, ma chiunque di noi tentasse di manifestare la propria vicinanza a Lui, alla Famiglia, al Partito. Chiaramente, io me ne strafotto del giudizio di uno, due o mille cretini che, non conoscendomi, si arrogano il diritto di criticare. Ma la verità è che, in un batter d’occhio, si è aggregato un sottopopolo di sciocchini che ha dato inizio alla caccia al berlusconiano. Ovunque e fra chiunque. Credendo di creare quel disagio sociale da senso di colpa da appartenenza. Risultato? Amicizie in frantumi.Scazzottate. Musi lunghi e prese di posizioni. Se me lo consentite, per questi sciocchini una definizione ce l’avrei e suona da Ventennio: Coglioni! Ma, oltre ciò, mi chiedo: Quanto durerà questo cancan da tessera di partito? Poche ore ancora, secondo me. Il tempo di rendersi conto che, nonostante loro, le decisioni vengono prese nel Palazzo. Dai pochi che hanno taciuto. Per senso di opportunità. O, forse, per rispetto. Di tutti.

Del Cavaliere, e dei milioni di italiani che credono in Lui. Anche quelli che non lo confessano pubblicamente.

… Fra me e qualche migliaio di minchioni…

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