Giovedì 22 agosto 2013 – Santa Maria Regina – Taurianova

VERGOGNA! VERGOGNA! VERGOGNA!

LA CORTE D’APPELLO DI ROMA DECIDE CHE LA PEDOFILIA E’ UN’ABERRAZIONE A TEMPO.

Non sto a raccontare di nuovo la storia della bambina abusata per anni dal porco che doveva “custodirla” assieme alla moglie nelle ore in cui la mamma andava a lavorare. Non la voglio scrivere, quella storia, perché chi, come me, la violenza della perversione umana l’ha provata sulle proprie carni, l’ha sentita mentre le ossa si rompevano, mentre la mente imponeva al corpo di morire per un po’ per evitare il dolore, ad ogni notizia di altra violenza STA MALE! Diventa vittima in eterno, che riapre le piaghe e urla ancora all’Universo la propria rabbia. Vergognatevi, giudicicchi miopi e sordi. Non eravamo vostri figli, vostri nipoti, vostri fratelli. Le angosce che soffocano l’anima anche nelle giornate più limpide non ci sono nelle vostre case. Non entrano le grida di dolore di padri e madri altrettanto feriti. E non vi sono bastati i documenti e i certificati. Avreste voluto il sangue, forse. O un suicidio per disperazione. O la nascita di un nuovo squilibrato, vittima del proprio dolore. Cosa ci sarebbe voluto per farvi decidere secondo Giustizia? Cosa? E cosa vi potrebbe convincere a rimangiarvi la vostra stupida decisione? Che significa che il porco schifoso “non può più nuocere fisicamente”? Che quel pisello maledetto non gli si alza più? Fosse quella, l’arma della sua perversione! E’ la testa, quel cervello marcio, quella mente bacata, quegli occhi demoniaci, quelle mani bastarde, quelle dita sporche di merda, e, poi, quella voce melensa prima e cattiva dopo, e quella nuca che si allontana, quelle spalle da spaccare a bastonate, quella schiena da squarciare a coltellate… Queste armi non le considerate, vero? L’arma più lurida è la vita di quel maledetto. E quell’arma è lì, nella stessa scala, dentro lo stesso ascensore, affacciata al balcone che da sul giardino di una bambina che smette di vivere. Ora per sempre. PORTATEVELO A CASA VOSTRA, IL PORCO. Invitatelo alla vostra complice tavola. Andateci in vacanza. Leggetegli la favola, la sera, mentre si accuccia sulle vostre gambe per prendere sonno. Coccolatevelo nel cuore della vostra famiglia. Ma liberate, e per sempre, una giovane vittima innocente dall’incubo della violenza!

… fra me e quei signori in toga…

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