Martedì 12 novembre 2013 – Santa Elsa – Roma

Hanno perso. Su tutti fronti. Le mafie ci hanno messo la faccia e hanno avuto la peggio. Quando in una terra dove impera, con arroganza e terrore, una “onorata società” così tanto rispettata e osannata, l’unico risultato è la sconfitta del popolo indifeso e la sua mortificazione, la società stessa è annientata. La mafia è annientata. Quella mafia che vorrebbe dare di sé un’immagine vincente e invincibile.

Stando, ad esempio, alle statistiche ufficiali sul funzionamento degli ospedali, fin nei vari reparti, della mia Calabria, la Sanità è a pezzi. Tutti i bollini sono rossi, tranne due o tre da verificare. Questa non è una sconfitta dello Stato, che in quelle contrade è poco rappresentato, è una debacle della ndrangheta, che, da sempre, controlla territorio e attività imprenditoriali.

Quando non funziona un albergo, un ristorante, un bar, un centro commerciale. Quando i cinesi arrivano e mettono Ko tutti gli altri commercianti, anche quelli che pagano il pizzo. Quando le scuole di bambini e dei ragazzi sembrano stalle abbandonate. Quando le strade sono piene di buche profonde che inghiottono mezzi e persone. Quando le campagne sono avvelenate dai rifiuti tossici sepolti. Quando migliaia di persone muoiono di cancro per colpa dell’acqua avvelenata dai fusti pieni di merde radioattive, stivati nelle grotte dell’Aspromonte. Quando le bestie che macelliamo arrivano da Paesi che le allevano con mangimi avvelenati. Quando i politici che eleggiamo sfoggiano , nel silenzio delle sale illuminate a candele, grembiuli e compassi. Quando le amministrazioni cadono come soldati al fronte e i controllori di Stato non fanno il proprio dovere, anzi. Quando  si scippano gli anziani per strada. Quando si rubano gli oggetti sacri sulle tombe dei cimiteri. Quando l’ultimo bulletto di quartiere può alzare, impunito, la voce. Quando il prezzo del pane aumenta tanto da sembrare irraggiungibile. Quando manca il lavoro, ma non gli stranieri residenti. Quando non si sa perché, ma è così.

Quando…

Ecco, in tutte queste occasioni, le mafie hanno perso. E non sono credibili.

Perché la gente le riconosca come padrone del territorio non bastano minacce e arroganze. Ci vuole umanità. Altrimenti, meglio abdicare. Allo Stato.

… fra me e me. Sempre più convinto.

 

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