Domenica 2 marzo 2014 – Carnevale – Taurianova

Lo temevamo. Ora ne siamo certi. Quegli stramaledetti container non sono buoni per il trasporto dalla Siria. Il rischio è talmente  alto che gli esperti internazionali hanno bloccato l’operazione. I nostri governanti tacciono. LORO, quelle armi chimiche, le vogliono al porto di Gioia Tauro. Mi chiedo in cambio di cosa e da chi. Che cazzo ha promesso chi a chi, perché questa porcheria di trasbordo avvenga proprio in casa mia, in casa nostra? Sono mesi che la popolazione della Piana di Gioia ulula contro questo schifosissimo progetto. Mesi, che i sindaci dei Comuni della Piana e dell’Aspromonte dicono NO all’operazione. Mesi che i governanti, già quelli Rregionali, e, poi, quelli nazionali, non ci coprono di pezza. Non rispondono. Non si esprimono.

La stampa, grazie di cuore!, non se ne occupa più! Perché quel trasbordo s’ha da fare. Tutto è stato messo nel pozzo profondissimo del Silenzio. Meno se ne parla, se ne scrive, se ne trasmette, meno i calabresi romperanno i maroni. Fino a dimenticare e, dunque, fino a pagare il temibile terribile prezzo, senza sapere quando quelle bastarde navi abbiano attraccato e vomitato il triste carico. E veleno si aggiungerà a veleno.

Già! E’ ormai certo che le industrie del Nord, quelle che si vantano di aver rese ricche le terre padane, abbiano sepolto qui le loro scorie. E’acclarato che l’Europa a cui apparteniamo anche noi e che, ogni due per tre, ci insegna come si debba essere virtuosi e onesti, abbia scaricato in queste terre e in questo mare tonnellate e tonnellate di merda chimica omicida (e femminicida?). E’ palese che tutti sapessero e che tutti abbiano taciuto. E’ tangibile  che le nostre strade e tunnel e viadotti siano stati impastati di luridume consegnato sottobanco (e nemmeno tanto) alle mafie.

Eppure, ancora non sono sazi! Vogliono le ultime gocce di sangue. Vogliono vederci tutti morti con la schiuma alla bocca. Tutti cadaveri senza colpa, se non quella di essere voluti restare ignoranti. Per atavica cocciutaggine. Per interesse, paura, ignavia. Eh, sì! Moriremo tutti perché per quello siamo nati, da queste parti. Ce lo hanno inculcato talmente bene nel DNA, che ci abbiamo creduto e ci crediamo ancora. Dovete morire perché siete nati per morire. Come i paria dell’India. Senza diritti e senza tutele.

Siete calabresi? Siete ndranghetisti, omertosi, delinquenti, conniventi, zozzoni, sanguisughe. Ed io, alla luce di tutti gli scandali di cui si ingrassano le cronache di tutte le regioni italiane, rispondo: Beh, avete tutti imparato la lezione, però! Chi ha denunciato chi, in tutte le porcherie di malapolitica regionale italiana? Nessuno, da nessuna parte! Quindi, il malaffare e le sue complicità sono Cosa Comune. Troppo comune. Sono il segno che l’Unità d’Italia passa per attraverso il fare mafioso.

Sì, porca miseriaccia ladra! Che siano terre dei fuochi o terre che esportano malandrinamente i propri veleni, forti dei soldi che promettono, sempre schifose sono.

Ora, l’Affare Gioia Tauro non è più da considerarsi un problema circoscritto alla Piana. Se uno di quei maledetti container facesse un brutto scherzo, la pellaccia ce la rimetteremmo in molti. E chissà per quanti kilometrucci.

C’è poco da fottersene! Qui è un casino per tutto il basso Tirreno e oltre. Eppure, non una parola di protesta. Per esempio dagli amici e vicini messinesi e delle Eolie distanti un pelo di… naso.

Né dagli amici e vicini lucani, o pugliesi. O bassocampani. Eppure, il mare è quello. E le distanze sono raggiungibili a cavallo d’un peto.

Ma nessuno parla. Tutti continuano a mangiare sarde a beccafico, o strascinate con le cime di rapa, casatiello o strangozzi ai porcini.

Noi, qui nella Piana, al momento, serviamo solo bocconi amari. Anche nelle osterie.

E’ di ieri la notizia che l’arrivo delle navi a Gioia Tauro sia ancora slittato per le condizioni non ottimali dei container che dovrebbero trasportare l’arsenale infernale. Materie tossiche appartenenti alla classe 6.1. Ampliamento della notizia vuole che in Siria si stia provvedendo alla costruzione, con la supervisione degli esperi internazionali, di nuovi container con parametri di sicurezza superiori.

Intanto, gli americani della Cape Ray sono già in Spagna. Ad aspettare.

Mi chiedo e chiedo agli uomini attenti: Ma il governo Letta e il Ministro Lupi in particolare (per giunta un po’ urtato) non avevano assicurato che “Tutto era sotto controllo” e che “Gli standard di sicurezza raggiunti non giustificano alcuna preoccupazione”? Di che standard parlavano, please?

I sindaci della Piana chiedono (ANCORA?????) rassicurazioni. Io chiedo, assieme a decine di migliaia di conterranei “MA PERCHE’ CAZZO GLI AMERICANI NON SE LE VANNO A PRENDERE DIRETTAMENTE IN SIRIA, QUESTE PORCHERIE???”

CHE MOTIVO C’E’ DI CARICARLE SULLE NAVI DANESI, FARLE ARRIVARE A GIOIA TAURO, TRASFERIRLE SULLA NAVE AMERICANA E ANDARLE A SCIOGLIERE NEL CENTRO DEL MEDITERRANEO, SOTTO LA GRECIA???

Non sarebbe meno costoso e più sbrigativo andare a far rifornimento di letame chimico direttamente a casa di chi l’ha fabbricato o acquistato???

E, comunque, non sarebbe più onesto tenere fuori una popolazione CHE NON SA NEMMENO IN COSA CONSISTANO QUELLE MAIALATE DA GENOCIDIO???

Fra me e me. Morirò e non avrò capito perché.

 

 

 

 

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