Giovedì 13 novembre 2014 – Sant’Omobono – Redazione SUD, Area industriale Porto di Gioia Tauro

Ma non avevano detto di averlo bombardato e finito? E i suoi non lo dichiaravano ferito? E, invece, no. L’uomo nero non solo non è volato dal suo dio, circondato da vergini danzatrici pronte a massaggiarlo, ma sta bene e dichiara guerra all’Italia. E sogna di conquistare Roma e distruggerla.

Continua a ordinare ai suoi di ammazzare gli occidentali, usando soprattutto le lame. Gli deve piacere il sangue, al Califfo Al Baghdadi. Una sorta di fissazione.

L’ultimo proclama, 17 minuti circa di audiomessaggio, è tutto un farneticare su nuovi crociati, cristiani, ebrei, vulcani islamici da far eruttare in mezzo all’Occidente, minacce di morte e similari.

Direi che ne abbiamo piene le balle!

La cosa, però, che non capisco è la lentezza dell’Occidente stesso nelle operazioni di guerra. Perché tanto indugiare? Possibile che non siamo in grado di mettere fine a questo massacro?

Niente ci ha scandalizzato, di tutto il troiaio che sta accadendo dietro la porta di casa nostra e che rischia di entrarci pure, in casa nostra.

Niente ci ha spaventato.

Abbiamo sobbalzato, col telecomando in mano, sulla poltrona parcheggiata davanti al televisore. Poi, per evitare di farci rovinare la serata dalle immagini che venivano vomitate dai programmi “di punta”, abbiamo fatto clic col ditone e siamo andati a farci scoreggiare in faccia dai concorrenti della Maria nazionale, che non è certo la madre di D*o, ma più semplicemente la signora De Filippi, probabilmente maritata Costanzo.

Migliaia di donne schiavizzate, violentate e uccise? Magari, lapidate? Amen

Migliaia di giovani uomini sgozzati, fucilati, crocifissi? Amen

Migliaia di anziani gettati nelle fosse comuni ancora vivi? Amen

Centinaia di villaggi saccheggiati e dati alle fiamme? Amen

Chiese, Templi, Monumenti abbattuti con quintali di tritolo? Amen

L’importante è che Tristan riabbracci suo figlio e Pepa torni a Ponte Viejio.

Vaffanculo, Occidente cretino! Questi ci vogliono ammazzare sotto il porticato di San Pietro e noi perdiamo tempo con Mare Nostrum e polemiche annesse. Cretini, sì!

Qui, c’è poco da scherzare. Ormai siamo in guerra. E l’hanno dichiarata loro per primi.

E non sento sollevarsi un grido di rabbia e di protesta. Né sento la popolosa (troppo popolosa) comunità islamica ospitata in Italia prendere le distanze dai macellai dello stato islamico neonato e dai loro ultimissimi proclami diabolici.

Inutile far finta che non sia così. Non uno dei muslim che vivono fra noi ha avuto il garbo, il buonsenso, il coraggio e il tatto necessari per dire No! alle cazzate che arrivano dai loro correligionari.

Quindi, mi sento di dire, questi sono tutti d’accordo.

E, allora, riprendiamocelo noi,  il nostro adorato Stivale. Facciamo in modo che ogni straniero lasci l’Italia, se  non la ama, e torni al proprio Paese che tanto gli manca.

Se, infatti, stanno qui per lamentarsi che non funziona nulla e che siamo un popolo di razzisti, è giusto che siamo proprio noi ad aiutarli a far su i bagagli.

Accompagniamoli alla scaletta di mille e mille aerei pronti a decollare e rispediamoli all’ufficio anagrafe che per primo li registrò. Restituiamoli ai loro parenti, che smetteranno di disegnare macumbe sulla sabbia o caricare ragazzini e vedove sceme come fossero nuovi tipi d’arma da scoppio da far esplodere sui metrò o davanti alle scuole.

Accontentiamo il califfo, arruolandogli da casa nostra nuovi soldati per la causa neoislamica. Ma, prima che uno di questi esuli rimpatriati possa pensare di rivolgere anche solo una fionda verso l’Occidente, bastoniamolo sulle mani fin quando non avrà imparato a recitare, convinto, il Credo.

Altro che minacce di morte in arabo classico…

Mò, basta!

Fra me e me, incazzato.

 

 

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