Lunedì 1 dicembre 2014 – Senza Santi in paradiso – Redazione SUD, Area industriale porto Gioia Tauro

Senza se e senza ma. Sono pronto. Gli italiani scelgano solo che tipo di pena di morte applicare. Al resto, ci penso io. Garrota, fucilazione, ghigliottina, veleno in vena, camera a gas, sedia elettrica… Qualunque essa sia, io ci sono.

Anche la tortura va bene.

Non ho alcuna remora morale o religiosa. Né politica. Vado a fare ciò che molti italiani pensano sia giusto e sperano che possa avvenire.

La pena di morte, tanto osteggiata e denigrata sia dalle tonache che da certa parte politica, servirebbe eccome!

Quale pena, infatti, pareggia il dolore e la sofferenza di chi è andato e di chi è rimasto, dopo il vuoto lasciato dalla colpa e da chi l’ha commessa?

Un vuoto che assorda per l’urlo che ha partorito.

E quell’urlo non incontra barriera nell’Universo. Per che nasce dall’Innocente.

No. Non devo scrivere altro. Sarebbe troppo. Ma…

Eccomi, senza maschera. Consegnatemi il colpevole e, in nome del Popolo Italiano, sono pronto ad agire.

Fra me e la mia anima.

 

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