Martedì 3 febbraio 2015 – senza santi in paradiso – Redazione SUD, Area industriale porto di Gioia Tauro

Come se non fossero ricchioni anche loro. Come me e come centinaia di migliaia di altri omosessuali dalle Alpi all’Etna e anche più giù. Come se non avessero diritto ad amare, ad essere amati, a gioire di una carezza o solo della considerazione di amici, parenti, vicini di casa. Magari, dei colleghi di lavoro. O, ancora, dei propri concittadini e compatrioti.

O, forse, il diritto di difendersi dalle offese o dalle ingiurie. Guardare negli occhi chi non li apprezza e chi li deride. Cercare di convincerli. O mandarli a fare in culo.

Ai froci catturati dai boia neri dell’islam targato Isis non è concesso alcun diritto. Non è richiesto alcun dovere. Devono solo sperare di morire prima di crepare. Sperare che il loro dio li salvi dal dolore di una morte ignobile, facendoli spirare un secondo prima che si schiantino sul selciato quando vengono lanciati nel vuoto da un qualsiasi #figliodiputtana codardo e nascosto dal velo nero dell’ignominia del terzo millennio.

Il tutto immerso nel silenzio colpevole di tutti i frociazzi snob arcobaleni italiani, truccati o acqua e sapone, operati e non, televisivi e radiofonici, blogger e giornalisti, con tonaca o senzadio. Brutti, politicizzati, sporchi nell’anima, silenziosi e complici, senza pietà, codardi e leccaculo di un islam senza legge e senza rispetto.

Femminelle nello spirito e buoni solo a sculettare e a miagolare sulle tavole dei palchi di localacci notturni preambolo solo di corpose ficcate. Ballerinette da gaypub, apparruccate e gioiose solo di sfilare in cortei da carnevale osannanti all’orgoglio gay.

Quale orgoglio, pezzi di fango? L’orgoglio di chi non alza un dito per denunciare questi massacri perpetrati al grido di Allah akbar??????

Vergogna! Vergogna! Vergogna!

Non un sito gay, un giornale gay, un’associazione gay, un gay gay hanno ululato lo sdegno e la denuncia!

E i froci come me, coraggiosi e con i coglioni di cemento armato, muoiono, intanto, in una terra che non è più di nessuno. Non è sicuramente più di D*o. Né di alcun uomo che si possa dire tale. Muoiono vestiti del silenzio di migliaia di sciocchini impegnati a sbaciucchiarsi nelle darkroom, avvolti dal buio delle loro tristi esistenze.

Fra me e me. Gay mai!

 

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