Domenica 4 ottobre 2015 – San Francesco d’Assisi – a casa, a Taurianova

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Amici, Fratelli, Correligionari, ci chiuderanno le parrocchie! Nella Chiesa è partita la caccia al ricchione, e la relativa espulsione!

Il novanta per cento delle canoniche rimarrà senza titolare. Il restante dieci per cento comincerà  tremare, temendo che, dopo i busoni, toccherà ai preti puttanieri!

Ma che mastodontica cazzata!

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Tutti a scagliarsi contro Charamsa, il vescovino polacco fidanzato e dal volto santo. Il poverino, dopo anni di forzato silenzio ipocrita, ha trovato la forza dell’onestà ed ha dichiarato il proprio amore verso il compagno. Embè? Questo non mi scandalizza proprio! Se facessimo una passeggiata per le nostre diocesi, sai quanti preti omosessuali liberi e cacciatori incontreremmo!!! E sai quanti eterosessuali con fidanzata, mantenuta e chat aperta a qualsiasi incontro!

La vergogna della Chiesa, non sono i preti omosessuali, ma i froci preti. Coloro i quali, cioè, hanno scelto la tonaca come maschera comoda; come impiego professionale; come rifugio per la paura; come riparo alle sberle del padre. E lo stesso vale per quei c/pretini dalla mutanda sciolta, che della croce fanno strumento d’acchiappo di giovanette dall’azione (e che azione!) cattolica e di vedovelle dalla “fede” incontenibile.

Ah! Santa ipocrisia di Santa Madre Chiesa! Mafia di ogni mafia per secoli e millenni, oggi riscopre purezza e verginità sugli affetti omosessuali dei più composti fra i suoi servitori? A sollevare tonache rosse,  intrise di sangue di innocenti di tutto il mondo, non ci prova nemmeno. A chiedere perdono per tutte le malefatte dei propri banchieri indemoniati, non ci pensa. A denunciare pedofili e assassini, manco a pensarlo.

Solleva, ipso facto, il monsignore che parla d’amore e non di cazzi in confessionale. Lo scaccia come fosse un immondo peccatore, perché i suoi atti sessuali (privati e con un compagno amato) non generano figli.

01Concilio vaticano

 

Chiesa menzognera, ti perdono, io figlio di Dio, la tua malafede. 

Perché quel nunzio apostolico, che era seduto a fianco a me in quella cena natalizia vaticana e che parlava come la più troia di tutte le puttane della storia ad ogni passaggio di cameriere (maschio, manco a dirlo), lo mandi in giro per il mondo a rappresentare te, Chiesa bugiarda, me battezzato, il popolo di Cristo e Cristo stesso? Perché alcuni froci arrivano a Papa e altri si devono fermare a metà cammino e devono subire l’onta della “cacciata”? Chi sei, tu, in fondo, per poter decidere quale figlio di Dio è più amato dal Padre? 

Forse il più grasso? Viste le pance che sostengono le tonache più ricche e più alte. O il più bugiardo? Viste le carriere di certi finti santi. O, magari, il più massone o mafioso? 

Froci si nasce, sì. E, nel contempo, figli del Padre. Cattolici si diventa con acqua e sale. Ma, volendo, la Casa di Dio è il cuore di ognuno dei viventi. E dell’ipocrisia incensata e incerata se ne può anche fare a meno. La Parola del Signore, grazie alla Misericordia Divina, non ha più bisogno di intermediari: arriva su carta, sul web, in video… Arriva. E delle Chiese di marmi e argenti, senti e trema, ne possiamo fare musei. Senza custodi.

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Ergo, lasciando i grandi temi ai soloni delle parolone e sedendomi al tavolino del bar sport, mi godo la scelta libera di Cristoforo Charamsa e gli auguro lunga vita felice col suo compagno. Lunga vita cristiana. Lunga vita divina. Nell’attesa che il Sinedrio dei Vescovi decida, ancora una volta, se Cristo o Barabba.

Fra me e me. Figlio di Dio e Cristiano cattolico.

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