Giovedì 15 ottobre 2015 – Santa Teresa d’Avila – Piana di Gioia Tauro

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Addio, figlio mio adorato! Addio per sempre, ultimo eroico Samurai! Addio, grande e coraggioso baluardo contro l’arroganza mafiosa.

Sei nato, cuore mio, gemello del Diario, il 27 settembre 2012. Subito applaudito da una folta e alta platea nella Capitale. Eri già un grande progetto etico. Una volontà che prendeva corpo da lottatore, da gladiatore. 

Destinato alla guerra. Destinato alla Tua Gente. 

Non sei mai diventato un’associazione, una fondazione, un ente. Non hai mai avuto una sede, una casa. Non hai cercato beni confiscati, né finanziamenti gratuiti. Il Tuo volto, quel bollino etico nato dalla meravigliosa fantasia “civica” di Stella e Filippo, non è mai stato “registrato”: apparteneva a Te e a Noi. Quale mafioso, quale delinquente, quale  cretino avrebbe mai potuto pensare di rubarTelo? Di rubarcelo? Di impadronirsene stupidamente? E’ così nostro! Così SUD…

logo vero

.. … che nessuno, all’infuori della Tua vera Famiglia, potrebbe dire che gli appartenga.

Che tenerezza e che soddisfazione, vederTi passeggiare con fierezza marziale per le strade dell’Aspromonte! Per la prima volta mi sentivo tutelato, protetto, anche nel buio della notte.

Hai seminato lo scompiglio, quando hai fatto sentire la Tua voce nel Palazzo, piccolo grande mascalzoncello!

Come prima uscita hai offerto, sfrontato com’eri, un cortometraggio contro l’omofobia. Quel PirandelloDrag che è valso il plauso e le dodici stelle del Consiglio d’Europa.

E di quel progetto coi ragazzi africani nella Piana, ne parliamo? Dapprima li hai sfamati e riscaldati, poi hai consegnato loro la possibilità di diventare padroni del proprio destino. Polli e conigli da allevare, piante da coltivare. (Peccato che li abbiano mangiati: la miopia dei poveri, a volte, è la peggiore forma di suicidio sociale.)

sud ttivvù

E il Tuo capolavoro? SUD! La Ttivvù con l’accento meridionale che sta per affacciarsi al panorama televisivo nazionale!!! Ne saresti stato ancora più fiero! Più di quanto non lo sia stato quando stavano per scoppiarci le bombe sotto le finestre. Più di quando diamo gli schiaffi alla muta politica. Agli arroganti. Ai malavitosi.

Non riuscirai a farlo più! La Tua fierezza Ti ha imposto ben altra decisione.

Hai deciso di spararTi un colpo al cuore, mafiaNO

Su quel NO che Ti è morto in gola quando hai scoperto che qualcuno Ti ha usato malamente e per fini poco etici!

Mi dispiace, credimi! Speravo Tu mi potessi sopravvivere. Anzi, che potessi perpetuare la vera lotta alla malavita: quella senza soldi in tasca, senza macchine di scorta, senza convegni ciarloni, senza campagne di stampa. Senza eroi di carta e inchiostro.

Speravo che Tu potessi crescere piano piano, senza trombe e grancasse. Esattamente come stavi facendo.

Piango la Tua fine, mafiaNO. Figlio mio e Amico mio. E con me, la Tua Gente. Quella onesta. Quella che si intimidisce ad attraversare i freddi androni del Palazzo, dove i pochi furbi trovano facili guadagni.

Riposa in pace, mafiaNO. Ora sì, che sei Vivo!

Fra me e me. Addolorato per la morte di un Figlio Samurai!

(Da oggi mafiaNO non esiste più.)

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