Lunedì 18 gennaio 2016 – Santa Liberata – a casa, a Taurianova

M_MARINA

Esiste eccome! Sì, Dio esiste. Ha tutti i nomi di sempre e tutti i volti di ieri, oggi e dei mille domani. Prova tutti i sentimenti e governa tutti gli orizzonti. Crea ogni movimento e accende tutte le luci. Anche la luminosa luce del buio.

Noi pretendiamo, miseramente, di non sentirne la Presenza che a nostro piacimento o necessità. Arrogantemente, ma inutilmente, tentiamo di chiudere le porte alla Sua venuta; impossibile, peraltro, da arginare, essendo Lui padrone dell’Uno e dell’Ogni. Ci arrocchiamo, con ridicola presunzione, sulle nostre rigide pretese umane, negandoGli l’innegabile Essenza. Noi, testoni come ciuchini testoni.

Panaghia Glycofilusa

Alcuni di noi Lo hanno visto, sentito, ascoltato e ospitato nelle proprie case. Una Lo ha, addirittura, partorito. Un altro lo ha messo in croce. Da quella croce in avanti e fino a oggi, ci dobbiamo accontentare di farci sorprendere dal Suo riflesso in ogni Essere. Che sia di materia o di spirito. Questo o quel fiore, animale, cristallo o umano. Questo o quel pensiero, sogno, preghiera muta o musicata.

A volte L’ho percepito. Nella compagnia di mio Padre. L’odore di pace di mia Madre. L’amore circolare della mia Famiglia. Nell’arcobaleno degli Amici. In quei Segni che, nella storia che conosco, Dio mi ha voluto manifestare.

Da mesi mi corteggia. Mi manda brezze amorose. Poi, svanisce. Mi rilasso. Si calma l’agitazione. Non ci penso. E torna. Come quell’amante che fugge per vincere, ma torna per godere della vittoria sul cuore di chi vuole per sé.

Fondamentalmente, sarei ateo. E, per questo, mi definisco eretico nel battesimo ricevuto. Perché la negazione, che non riesco a difendere più di tanto, si sbriciola e si disintegra davanti alla magia del Natale e della Resurrezione dalla morte.

Mi ero, dunque, appena rasserenato, tranquillizzato, dopo l’annuale emozione forte e sentita della notte della Nascita e mi ha smantellato ogni piccola dubbiosa certezza umana riacquistata. Mi sono ritrovato, tre giorni fa, accompagnato da Domenico, al secondo piano del monastero delle Suore Missionarie del Catechismo, ad Anoia, un piccolo paese della Piana di Gioia Tauro.

servo_di_Dio

Dopo qualche minuto passato a pregare sulla tomba di Padre Vincenzo Idà, meraviglioso Santo in attesa di canonizzazione, fondatore dei Padri Missionari dell’Evangelizzazione e cofondatore delle Suore Missionarie del Catechismo, la porta dell’ascensore s’è aperta e una monaca gentile e sorridente (crolla la mia cinquantennale avversione verso le “teste di pezza”) m’ha accompagnato, scivolando silenziosamente, passo dopo passo, per il lungo corridoio, fino alla cameretta dove vive una favola.

Cento anni di serenità personale e amore per Cristo. La pelle è di fiaba: un rosa così candido, paradisiaco, esiste solo fra le pagine della favola più bella. Lo sguardo mi ha mozzato il fiato: due occhi pieni di Misericordia, che vengono da lontano e guardano oltre l’Infinito. La voce… Vedo Dio e taccio. Madre Marina Condò.

Madre Pasqua

Se la sorella, Madre Pasqua, cofondatrice dell’Ordine, è in odore di santità, Marina è la prova che la Misericordia Divina prende corpo e fa miracoli.

In me ha agito come mille cascate d’acquasanta. Come una marmellata di Vangeli. Mi ha riportato a quell’alba del 26 aprile del ’99, in cui ho preso per mano mio Padre per accompagnarlo al cancello aperto del Mondo a Fianco. Ora, più di sempre, so che è in ottime mani. Quelle stesse mani sante che, tre giorni fa, si riscaldavano attorno al vetro di un bicchiere di tisana.

Tornerò? E quando mai sono uscito da quella stanza? Anche ora che sono qui in compagnia della mia Mamma, tabernacolo di umana Divinità, mi sembra di essere ancora immerso in quella fiaba.

Sì. Dio esiste. E’ anche femmina e monaca.

Fra me e me. Ora sì, nell’anno della Misericordia.

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