Giovedì 1 giugno 2017 – San Giustino martire – a Casa Spirlì, in Calabria

Conferenza stampa Fratelli d'Italia e Lega Nord

Eh, no, Cara Giorgia Meloni: così non va bene! Non puoi criticare le ONG, che con le navi formica vanno a raccogliere briciole di umanità africana fin sulle coste libiche, e poi consentire che nel Tuo partito si suonino le trombe ai migranti della politica di Destra, Centrodestra, Centrocentrodestra, Destradestracentro…

No, non buono! avrebbe detto Fortuna, la tata somala di cari amici romani, pessima cuoca, ma perspicace osservatrice dell’animo umano.

Come sai, dopo un anno di attivismo nella mia veste di coordinatore regionale del Dipartimento Cultura e Identità (da me creato) di Fratelli d’Italia in Calabria, ho rassegnato le dimissioni, in occasione della mia nomina a responsabile di un importante progetto nel campo della comunicazione e dell’informazione. Ho ritenuto che fosse necessario, per rispetto dell’obiettività e dell’equidistanza. Necessario e doveroso nei confronti di un nutrito gruppo di professionisti coi quali condivido l’onore di questo incarico. Necessario, doveroso e rispettoso nei confronti di lettori e telespettatori.

Ma Ti devo confessare che, a prescindere dall’incarico, ero già intenzionato a prendere le distanze dal Tuo partito. Così come, tempo fa, avevo fatto con Forza Italia, movimento nel quale ci avevano portati, orfani di Giorgio Almirante, truccando i treni, di ispirazione monegasca, della tratta Fiuggi – Roma…

Sì, avevo deciso di salutarTi già da qualche tempo. Perché quella che speravo fosse casa, era un albergo a ore. E anche abbastanza mal frequentato. Abbastanza, ma non completamente: è vero… E quel “non completamente” mi ha trattenuto per un anno, fedele all’impegno e tenace nell’azione. Già! Perché, come sai, i Tuoi soldati sono perfetti. Coraggiosi, fedeli, onesti,  freschi, aperti al dialogo e al progresso, di buona cultura, seri. Ma…

Ma patiscono, eccome!,  la disonorevole vuotezza di tanti “marescialletti” e altrettanti ” ufficialetti” di quartiere; caporioni senza centro di gravità, né permanente, né oscillante; arrivisti con quattro voti in tasca, che barattano per un ridicolo pennacchio di partito. Che, però, godono di alta considerazione “a Roma”; tanto da fare incetta di incarichi e telefonate. Mentre le truppe, spogliate dell’entusiasmo iniziale,  finiscono per andare via. Delusi e avviliti, quei soldati perfetti, per i quali sono rimasto così a lungo al servizio di un ideale, Ti abbandonano per non tornare mai più. Nauseati da certa immortale policazza, veleggiano verso Grillo e lì restano.

Cercavano in Te la spavalda Fallaci della politica, temeraria e cazzuta. Si dovrebbero, ahimè, rassegnare ad accontentarsi di un selfie al fugace incontro di partito. Mentre i caporali sgomitano per un posto in lista.

Giorgia cara, purtroppo, Tu sei più un selfie che un Capo. Un selfie virtuale, mentre un partito ha bisogno di leader in carne, ossa e pugno di ferro. Un signore dei NO! Che Tu non dici.

Così, a prescindere dai numeri, deludi e allontani. E il Tuo progetto di partito si trasforma in una di quelle dubbie imbarcazioni arrembate ipocritamente da falsi bisognosi. Falsi quanto certi vergini politici, che stanno arrivando a frotte fra le vostre file, in vista delle prossime probabili elezioni. Più ne carichi, più ti scaricano. Per ogni “clandestino” della Destra farisea imbarcato sulla Tua scialuppa di salvataggio, perdi dieci giovani fedeli nostromi!

Io, Cara Amica, ci penserei su. Piaci per la Tua arrogante capacità di denunciare il peggio e, poi, Ti perdi nella goccia d’acqua stagnante della politica demoNcristiana? Conta più “la conta” dei voti, che  la sfrontatezza di un partito giovane, snello, agile e strafottente? Non ci posso e non ci voglio credere che Tu non Ti sia accorta che decine di capitanelli di periferia stiano imbarcando sulla Tua nave cataste di profughi di quella disastratissima Destra scolorita e senza memoria dalla quale scappammo a gambe levate.

E, se non Te ne fossi accorta, eccoTi un memo.

Volendo, se lo accetti, potrei regalarTi un antico binocolo di mio Nonno: usandolo rovesciato potresti osservare, come fossero lontani, i Tuoi generali, colonnelli e marescialli. La vista a distanza Te li mostrerebbe per come sono, lontani dalla Tua purificatrice influenza. Una brutta e sgangherata armata Brancaleone, troppo nota per essere gradita.

così… fra me e te… (senza tanta voglia di convincerTi)

 

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