Mercoledì 15 novembre 2017, Sant’Alberto Magno – a Casa Spirlì, in Calabria

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Non è storia nuova! Ne spuntano costantemente di funghi velenosi come quello di Livorno. Ogni giorno le cronache sono gonfie di notizie di violenze ed abusi su anziani, disabili, bambini, scolari, senzatetto, e diosolosachialtri…

I video che, di tanto in tanto, accompagnano la notizia, non fanno altro che aumentare l’odio verso badanti violente, maestre aguzzine, infermieri sadici, medici diabolici, accompagnatori infami… Gente pagata per assistere chi ha bisogno, e che, invece, sevizia e mortifica senza pietà. Senza compassione. Senza rispetto.

Io, sì lo confesso, potrei uccidere, se mai trovassi un solo livido, uno sguardo impaurito, un cenno di paura sulla pelle di mia Madre. Lei, in verità, vive con me ed io con Lei. Per godermi questi nostri ultimi anni insieme, ho lasciato la città, la mia vita precedente, impegni e imprese. Mi allieta il Suo buongiorno e mi preoccupa ogni Suo cedimento. La vedo diventare più piccina, un po’ curva, a volte un po’ goffa nei movimenti. Qualche volta le capita di guardare un altro orizzonte, mentre io la spio fra il preoccupato e il curioso. Eppure, è lucida e bada a se stessa, a me, a tutta la Famiglia, con mille e mille attenzioni. Grazie a Dio. Però…

Però, è delicata come una fanciullina e indifesa come un cucciolo appena nato, in un mondo che Le gira intorno coi suoi computer, i suoi smartphone, le sue velocità esasperate, le sue volgarità.

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A proteggerla e difenderla ci pensiamo noi, figli e nipoti. Con la cura che merita chi, come Lei, si è guadagnato questo nostro piccolo premio con una catasta d’Amore equamente distribuitoci in tutti questi anni.

Non si è mai sottratta a dolori, doveri, sacrifici. Come potremmo consegnarla ad una persona sconosciuta, a chi della Sua meravigliosa Storia di figlia, nipote, moglie, nuora, madre, suocera, nonna e bisnonna, amica e confidente, non sa nulla e non serba ricordo nel cuore, nell’anima, nelle carni?

Mia, Nostra Madre, a Dio piacendo, entrerà, quando sarà il momento, nella Luce di Dio in questa Sua Casa, circondata da Chi, fra noi, sarà vivo e al Suo fianco. Non cederemo un secondo di questa Sua meravigliosa vita ad un bastardo, una schifosa, che per quattro soldi potrebbe anche solo pensare di causarle il benché minimo dolore.

Maledetta sia questa vita che ha sconquassato le famiglie, fino a farle diventare un’accozzaglia di egoisti, insensibili e privi di qualsiasi sentimento umano.

Già! Perché, se è vero che le badanti manesche esistono, è soprattutto vero che c’è in giro della gentaglia che le assume senza verificarne il comportamento secondo dopo secondo. Figli, imbecilli o in assoluta malafede, che non parlano per settimane coi propri genitori. Che fanno finta di non vedere lividi e ansie. Che non percepiscono evidenti e dolorosi segnali di pura sofferenza. Di paura. Di terrore. Pur di non rinunciare alla propria libertà.

Le badanti violente, straniere e italiane, vanno punite. Severamente. Inasprendo le pene fino all’ergastolo, e, magari, oltre. Ma certi figli andrebbero incatenati mani e piedi a quelle badanti e consegnati allo stesso destino. E oltre.

#frameeme

#NinoSpirlì

 

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