Venerdì 23 febbraio 2018, senza Santi in paradiso – a Casa Spirlì, in Calabria

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Leggo Il Giornale tutti i giorni. Mi piace sentire il foglio di carta fra le dita delle mani. E seguo le notizie anche sul sito in linea. Accendo l’elaboratore elettronico portatile e cerco nel mondo virtuale quelle notizie che mi facciano sentire parte del tutto contemporaneo. Ma, ieri, qualcosa non ha funzionato. Sarà stato per colpa dell’immersione profonda nella preparazione della cena, condivisa con carissimi Amici. O la vecchiaia, che già lambisce le prime cellule… Fatto sta che, dello stupro del giovane brindisino, non avevo contezza.

Stamattina, sveglio all’alba, ho letto qui!

Ma, poi, volendo approfondire, ho letto una sorta di correzione qui

Dunque, il fatto è accaduto un anno fa! Cosa cambia? COSA È CAMBIATO NELLA VITA DELLA VITTIMA???

NULLA! Lo posso assicurare personalmente, avendo conosciuto l’orrore della violenza sessuale!

Porci! Due volte, porci. Anche tre. Mille volte schifosi! Avventarsi su un ragazzo, sicuramente indifeso, inerme, è un atto mille e mille volte esecrabile! Una violenza ingiustificabile. Un reato da punire con la giusta condanna. E quella buona è “Fine pena: Mai”! Perché Mai passerà l’incubo del ricordo per la vittima. E, dunque, mai finisca il castigo.

Lo stupro è pari ad un omicidio, durante il quale non muore solo il corpo e la mente, ma crepa l’Anima! Si frantuma e si spande, in briciole, in tutto l’universo. Fino agli angoli più remoti. Ovunque arrivi l’eco dell’urlo di dolore, lì vi è un atomo di Anima afflitta. Ecco, cos’è uno stupro!

Eppure, per certa feccia umana, la violenza sessuale è quasi un atto dovuto. Una sorta di abitudine. Come comprare il pane. O cacare. Per certi popoli, poi, è pane (o merda) quotidiano! Peggio quando sono lontani dalla loro terra, nella quale, probabilmente, il dolore non fa rumore…

E se si trovano nel Bazar Italia, è tombola!

Immigrati, clandestini o con documenti in mano, in via di rinnovo o rinnovati che siano, qui si sentono così tanto padroni, in casa nostra, da abusare arrogantemente dell’ospitalità. Da strafottersene delle nostre leggi, perfino!

A Brindisi, un anno fa, è toccato al maschietto indifeso. A Macerata, giorni fa, a Pamela, la una ragazzina debole e disagiata, stuprata, scannata, fatta a pezzi, mangiata, gettata come spazzatura da una banda di immigrati nigeriani (forse anche un ghanese). In giro per l’Italia, ogni giorno, altre decine di persone patiscono il martirio, e, a volte, non denunciano per terrore di ritorsioni. O, peggio, per mancanza di fiducia nelle istituzioni.

Non ci bastavano gli sporcaccioni, i delinquenti di casa nostra? Dovevamo proprio importarne da tutto il mondo?

Ma, soprattutto, mi chiedo: i pachistani, gli indiani, i cinesi, i marocchini, i tunisini, gli egiziani, i senegalesi, i maliani, i nigeriani, i ghanesi, DA QUALE GUERRA SCAPPANO???????

Dobbiamo ancora farci prendere per il culo dalla storiella dei profughi in fuga dalla morte???

Esportiamo cervelli geniali e importiamo delinquenza e fancazzismo con le braghe calate!!!

Vergogna vergogna vergogna!

Ultima chiamata, 4 marzo 2018!!!

#PrimagliItaliani #ItaliaagliItaliani

 

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