Lunedì 26 febbraio 2018, San Vittore – a Casa Spirlì, in Calabria

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Rifiutateli! Puzzano di letame sociale. Portano malasorte. Sono maledetti dal sangue innocente delle vittime. Vi legano a giuramenti scellerati e mortali. Sappiate rinunciarci. Tanto, a che servono, se, poi, non siete padroni della vostra vita e legate alle vostre sfortune anche i vostri Cari?

Accettare i voti delle mafie, di tutte le mafie, non è così figo. Ogni mafia è come un demone che compra l’anima di un debole e ne fa un nuovo dannato. Chi sottoscrive il patto pensa di aver acquistato il diritto all’eternità e alla divinità, mentre si aggiudica, a malapena, una macchina nuova (a cui si potranno sempre manomettere i freni), una barca elegante (che la mafia sa sempre come fare affondare), una schiera di amanti, pronta a tradire prima che il gallo canti anche una sola volta… Un conto in banca, magari. Per il quale spaccherà la famiglia, perderà l’amore dei figli. Il controllo di se stesso.

Simboli vani di uno stato vano. Chi firma col diavolo, raccoglie odio, tanto quanto ne semina. Gli conviene? Potrebbe sembrare di sì, ma l’esperienza non conferma. Negli anni, i collusi, i venduti, i corrotti, hanno tutti pagato con la vita. La loro, o quella delle persone più amate.

Le mafie sono l’abisso del male. Il ventre palpitante del demonio. Tutte le mafie. Non una. Mille. Quelle di tradizione e le altre, quelle elettroniche, virtuali. Quelle antiche, di presunta saggezza rusticana. Quelle di oggi, spietate come un tasto di computer. Ognuna, un codice. Ognuna, un interesse. Una come l’altra, tutte spietate ed egoiste. Oggi offrono, concedendo. Il giorno dell’incasso, vogliono incassare. A costo, perché no?, di misera carne umana. Qualsiasi. Anche di quella corrotta di chi ha, malamente, venduto l’anima.

E, così, di morto in morto, fatto cadavere o lasciato vegetare, le mafie figliano e la Politica, quella Ideale, sparisce.

Sono giorni convulsi, questi ultimi di campagna elettorale. Giorni in cui le paure lievitano. Farcela, non farcela. Aver partecipato inutilmente. Perdere la faccia di fronte ad avversari o invidiosi compagni di partito. Aver speso senza rientro decine di migliaia di euro per la stampa di scadentissimi pieghevoli, santini elettorali, manifesti fotoscioppati… E, dunque, sono giorni di appuntamenti bui al buio. Con chiunque. Anche col demonio. Le mafie fanno cassa. L’Italia agonizza.

Il Popolo… quello, è abituato…

O, forse, questa volta, no. Questa volta, quei voti saranno rifiutati da tutti. Gli asini voleranno. La befana esisterà e volerà sulla scopa. Il gatto nero porterà iella. Messalina è morta vergine.

Per riscrivere la Storia, il nostro voto sia cosciente, attento, pulito.

#votionesti #mafiaNO

 

 

 

 

 

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