Sabato 26 maggio 2018, San Filippo Neri – a Casa Spirlì, Taurianova

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L’esistenza al tempo dei social! 

Sei di questa terra, di questo mondo, di questo Paese, della tua città, sei umano, se hai un profilo, una pagina, un account su uno dei social network più “abitati”. E, se vuoi appartenere ad una “casta”, scegli quello giusto. Facebook, ormai, è paragonabile alla scuola elementare: bene o male, ce l’hanno tutti in tasca… Twitter ti regala un livello già più “onorevole” (visto che i politici cinguettano più di quanto prendano la parola in Aula)… Instagram è per i più esibizionisti…

Ma, quale che sia la qualità o l’estensione della vetrina, l’importante è esserci, su quei cazzo di social!

A me arrivano, ogni settimana, centinaia di richieste di “amicizia” (contatto sarebbe più giusto: l’amicizia è quasi un sacramento, direi…). E, negli anni, anche quelle richieste hanno cambiato “volto”. Prima erano tutti ragazzini, giovanotti e signorine con un’età che poteva spingersi massimo ai trent’anni. Poi, col passare del tempo, sono “sbarcati” i quaranta/cinquantenni. Ora ci sono gli ottantenni! Vispi e attivi alla tastiera più dei loro pronipoti. Vivi, direi, e con progetti per il futuro.

Me ne compiaccio! Vuol dire che il mondo progredisce, che i risultati si spalmano abbastanza bene sulla maggior parte della popolazione mondiale e che l’analfabetismo sta definitivamente sparendo.

Mi appassiona leggere i post, i commenti, le discussioni, proprio dei più maturi fra i frequentatori della rete. Mi confermano che “i vecchi tempi” non sono definitivamente deceduti. E che qualcosa di buono possa ancora attraversare le generazioni. Come dire: Non ci tapperete la bocca! [Anche se, devo confessarlo, su quelle bacheche virtuali si trova più spazzatura che in mille discariche. Dalle false notizie alle foto ritoccate, fino alle appropriazioni indebite e alle citazioni alla c.d.c(cane)…]

Ma, a prescindere, cercatemi su Twitter! Vediamoci su Instagram. Chiacchieriamo su Facebook e sul suo Messenger! Lì siamo vivi. Anzi, apparentemente più vivi…

Però…

Però, prima salutiamoci per via. Conversiamo ai giardinetti. Condividiamo una colazione o un thè al bar del quartiere. Invitiamoci a pranzo o a cena. Stringiamoci la mano. Accarezziamoci. Guardiamoci negli occhi. Annusiamoci.

Siamo carne, intelligenza, anima e non uno stupidissimo @ e, dunque, comportiamoci come tali!

Perché il primo vagito e l’ultimo respiro non rispondono ai comandi di un pulsante ON/OFF…

Fra me e me…

 

 

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