Lunedì, 27 maggio 2019 – San Liberio – da Casa Spirlì, in Calabria

Che fosse scontato, evidente, inevitabile – inesorabile, direi – lo sapevamo in molti. Forse, tutti. Tranne le tignose fruscianti tonache di seta porpora che volano ancora per le sacre stanze, sciamando come pipistrelli insanguinati. Solo loro, e il mancato gaucho delle pampas argentine, non ci volevano credere. Quasi quanto non credono – Dio perdoni! –  alla divinità di Colui che, per molti di loro, è sempre più spesso solamente il “figlio del falegname”, il “primo socialista della storia”, il “rivoluzionario” ante litheram.  Eppure la stravittoria di Matteo Salvini era così tangibile, così vera – quasi quanto lo è la Resurrezione del Figlio di Dio – che solo degli ottusi o dei menzogneri in malafede potevano “non accorgersene!” Quell’apocalisse di voti, che ieri ha gonfiato le urne di tutta Italia, era lì, in bella vista: voti spontanei,  incorniciati dalle fatiche degli italiani, dalla loro disperazione, dalle mortificazioni sociali che hanno patito per un decennio. Da quel senso di solitudine a cui ci hanno esposto anche i nostri presunti pastori, le nostre guide spirituali, i nostri confessori, il nostro stesso papa, tacendo o svicolando sui veri obbrobri di questa lercia vita. Sui peccati dei pedofili, per esempio, dei faccendieri, dei ladroni da sagrestia, dei buffoni da casa canonica…

Che brutta sensazione, la spoliazione degli oratori, degli altari, delle chiese, per trasformare tutto in hangar sconsacrati dove può accadere di tutto, dal concertino alla tavolata, dalla preghiera infedele alla discoteca…  Che affanno, doversi difendere dalle omelie che sembrano comizi, dalle conferenze stampa vaticane che di religioso non hanno più neanche la talare…

Che peccato, questa morte per asfissia della nostra Fede, perpetrata da chi la dovrebbe divulgare, celebrare, difendere.

E che schifo, il continuo sconfinamento nella politica italiana di pretini e pretoni di ogni genere e gerarchia!

Di tutto, hanno fatto e detto, per impedire l’avanzata di Matteo Salvini, un Cristiano Cattolico, verso il Palazzo. Sono arrivati, perfino, a “scandalizzarsi” per averlo visto “brandire” Rosario e Vangelo, per averlo sentito “affidare” se stesso, gli Italiani e l’Italia al Cuore Immacolato di Maria!!!

Forse, a certa Chiesa, piaceva di più Andreotti, come “politico cattolico”…

Hanno sibilato anatemi, scomuniche, quasi! Impastando le loro personali mancanze alla Volontà di Nostro Signore! Hanno avuto questo coraggio, sì!

Vergognatevi e pentitevi, oggi, fratelli cardinali e fratello papa, e inchinatevi, questa volta sì, davanti alla scelta della Gente d’Italia! Pentitevi, eccome!, per aver anche solo potuto pensare di poter parlare in Nome di Dio ai figli di Dio! Perché, diciamolo, per  essere veramente mezzo Suo, dovreste farvi attraversare le carni umane dalla Luce dello Spirito. Dovreste. Ma non vi spaventa, la Luce?

Intanto, giusto per non rimanere con le mani in mano – considerato che, nelle vostre, di mani, il Rosario non lo vediamo mai – leccatevi le ferite e riflettete. Magari, datela, una attenta lettura al Vangelo. E anche alla Bibbia: male non vi farà.

E, ricordate: Dio, spesso, molto spesso, si serve di coraggiosi condottieri, Crociati senza paura, più che di molli e gaudenti sibariti, improfumati di balsami e grassi come scrofe gravide… Riflettete…

✝️Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

 

 

 

 

 

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