… moriamo tutti noi. Muore l’Italia. Muore la nostra Storia, il Passato, l’Oggi e il Domani. Muore la Speranza e la Giustizia. Muore la tranquillità e la fiducia. E muore ogni possibilità di fratellanza e disponibilità.

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Perché ne abbiamo pieni i maroni di queste fiumare di feccia che arriva da ogni dove e che spadroneggia nelle nostre strade, sulle più belle piazze del mondo, fin dentro le nostre case. Ne abbiamo pieni i maroni “di pregare per loro”, di tentare di accoglierli, di sperare che sentano l’Italia come quello che ha pure tentato di essere: una Casa accogliente!

Questi cosilordi non ci amano, non gli piacciamo: ci odiano e ci vogliono morti in #Casanostra. Delinquenti nati e cresciuti, abbandonano i loro Paesi colabrodo pagando con soldi che non hanno e attraversano mezzo inferno, con mille complicità, pur di arrivare in questo che è ancora un Eden, invidiato da tutta l’Umanità, viva e morta. Perché l’Italia è ancora un Paradiso, anche solo per la sua Storia, la sua Gente e il suo territorio.

Il resto, beh, il resto è una tonaca cretina che sta avvelenando la bontà dei buoni e spalma sul pane degli innocenti la cattiveria dei cattivi come fosse crema gianduia. Predica l’amore universale con la schiuma bianca della rabbia e la bile a bordo labbra. Fulmina l’Umanità con lo sguardo più torvo che le Sante Stanze abbiano mai patito. Forgia parole nere nel fuoco più orroroso delle fucine più profonde della geenna contro chiunque non gli piaccia e dimentica di essere pastore, trasformandosi in implacabile inquisitore e giudice disumano…

Il resto è il Palazzo che ha partorito un golpe a danno della Gente. Che cerca di tapparci la bocca. Di spezzarci le gambe. Di rubarci la vita e il futuro. Che ci vuole meticci, anzi annientati e sostituiti. Che ci strappa le ultime monetine e ci controlla anche i battiti del cuore. Che di quei battiti vuole farne energia alternativa per accendere luminarie per matrimoni scostumati, magari. O spegnere vite umane sfortunate.

Il resto è una ciurma di disonorevoli e affini che tenta di rimangiarsi le promesse e le strette di mano. Che pretende di convincerci che non avevamo capito e che #vabbenecosì, anche se bene non va…

Il resto…

No! Non ci sto! Sono a lutto per la morte dei due ragazzi in divisa di Trieste, per il Carabiniere di cui già si sono tutti dimenticati, per i feriti in uniforme davanti alle stazioni che somigliano sempre di più a mille bronx. Sono a lutto disperato per questi giovani Italiani che ci credono ancora in quella Divisa, in quella Uniforme, in questa Italia che non può finire così, fra l’indifferenza generale!

Italia, Svegliati!

Sì: PRIMA GLI ITALIANI! 

… e non primi a morire, ma PRIMI A VIVERE e PRIMI A RIPRENDERE IN MANO LE REDINI DELL’ITALIA NOSTRA!

Mai più un morto in Divisa!

Viva la Polizia! Viva l’Arma dei Carabinieri! Viva la Guardia di Finanza! Viva la Polizia Penitenziaria! Viva le Forze dell’Ordine!

 

Era Venerdì, 4 ottobre 2019 – San Francesco d’Assisi – da Casa Spirlì, in Calabria

 

 

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