[photopress:HamidKarzai.jpg,thumb,alignleft]La mobilitazione internazione – a cui ha aderito il Giornale.it – ha ottenuto un primo importante risultato. Con un chiaro voltafaccia, il Senato afghano ha ritirato la conferma della condanna a morte del giornalista Sayed Pervez Kambaksh, giudicato colpevole di blasfemia per aver stampato da internet un articolo sui diritti delle donne. Lo scrive l’Indipendent online, spiegando che in un comunicato la Camera alta afghana ieri ha definito un “errore tecnico” la sua precedente decisione di approvare la condanna a morte di Sayed pronunciata da un tribunale di Mazar-i-Sharif. Ciò non significa che il giovane giornalista sarà rimesso in libertà, scrive il quotidiano, ma certo questa mossa del Senato aumenta le speranze che egli possa tornare in libertà.  Da settimane è in corso una campagna mondiale – di personalità politiche, media, organizzazioni dei diritti umani – per salvare Sayed dal patibolo. Ieri anche il Giornale.it ha aderito all’appello e sono arrivate centinaia di mai. E sempre ieri presidente degli eurodeputati di Fi, Antonio Tajani ha rivolto un appello alla stampa italiana di far “ascoltare la sua voce per salvare la vita” del giornalista invitando “giornali, tv e radio” a seguire l’esempio della stampa britannica che si è già mobilitata con articoli e raccolte di firme”. E oggi il leader di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, dalle colonne di ‘Liberal’ chiede al ministro degli Esteri Massimo D’Alema di fare un passo ufficiale nei confronti del governo afghano.

Sayed Pervez Kambaksh èera stato condannato a morte per blasfemia. Colpevole di aver scaricato da un sito in lingua farsi e poi distribuito all’università di Balkh un articolo “irrispettoso” dell’Islam, nel quale si sostiene che i fondamentalisti islamici, i quali rivendicano che il Corano giustifica la sottomissione delle donne, hanno travisato le parole del profeta Maometto. Il il Giornale.it ha aderisce all’iniziativa lanciata dal Parlamento europeo che con una lettera del presidente Hans Gert Poettering indirizzata al presidente afgano Karzai ha sollecitato la sospensione della pena capitale inflitta al giovane giornalista. Ora la battaglia è per par tornare Pervez libero. Manda la tua solidarietà, scrivi. Invia la mail a un amico.